Il diario di Brakko – Sessione 01

Orco
Orco

Gladehap, Cormyr

Caro diario,

le prime ricerche di un lavoro da “avventurieri” fino a questa mattina non sono state molto incoraggianti. E’ vero, ci sono state numerose segnalazioni di bande di orchi lungo la strada delle Chimere, verso la Sembia, ovvero nei dintorni. Purtroppo nessuno sembra darci particolare fiducia (temo che il fatto di essere alle prime armi influenzi il giudizio … ma del resto fintanto che non cogliamo qualche occasione per fare curriculum mi sa che siamo ad una punto morto). Della ricerca e della difesa si stanno occupando effettivamente le guardie della zona e non sono affatto disposte a proporre ricompense.

Dicevo, fino a questa mattina. Eravamo al Gatto Rosso a ripararci dalla pioggia che sta cadendo incessante da giorni, intenti a cercare di inventarci qualche soluzione. Merker, l’oste, e le sue figlie Shamberain e Seline ci servivano un ottimo stufato. Improvvisamente è entrato in taverna un tizio barcollante ed evidentemente ferito.

E’ subito stato riconosciuto come Oberon, il marito della figlia maggiore dell’oste. Mentre ci affrettiamo a soccorrerlo, lui balbetta che un gruppo di orchi ha assalito la sua cascina e rapito il foglioletto Nicul!

Ammetto a questo punto che abbiamo dimostrato la nostra scarsa esperienza da “avventurieri a pagamento”: siamo immediatamente partiti verso i nostri cavalli (le guardie erano in giro elle ricerca degli orchi, e quindi per uno strano gioco del destino non erano reperibili quando questi ultimi hanno attaccato!) allo scopo di intervenire prima possibile per evitare di perdere le tracce. L’oste ha dovuto praticamente correrci dietro (accompagnato dalla moglie Dalia che gestisce l’emporio) per offrirci una ricompensa se fossimo riusciti a salvare il ragazzino.

Ok, adesso avevamo l’occasione di dimostrare che siamo davvero in grado di cavarcela, anche se avrei preferito qualche evento meno drammatico … comunque galoppammo fino alla cascina seguendo le indicazioni di Merkel ed Oberon e ci mettemmo immediatamente alla ricerca di segni della presenza di orchi nell’edificio principale e nelle stalle.

Scoprimmo una inquietante assenza di tracce di orchi in tutto l’edificio, al punto da dubitare di quanto riferito da Oberon: come mai se gli orchi erano arrivati fino alla cascina poi non avevano razziato alcunché? Si erano limitati a rapire un bambino? Strano.

Alcuni volevano rinunciare e tornare indietro, ma fortunatamente abbiamo mantenuto la calma ed abbiamo ispezionato tutto il recinto esterno che circonda la cascina. Con estrema difficoltà, vista la pioggia battente abbiamo finalmente trovato alcune tracce, dove evidentemente erano avvenute l’aggressione ed il rapimento. Da lì le tracce puntavano direttamente al bosco circostante, per cui prendemmo immediatamente i cavalli per cercare di inseguire gli orchi appiedati.

Nota per il futuro: abbiamo davvero bisogno di imparare a seguire le tracce, o di trovare qualcuno in grado di farlo meglio di noi. L’inseguimento si è dimostrato al limite delle nostre capacità, abbiamo cercato di mantenere la direzione presa all’inizio ma spesso abbiamo dovuto fermarci e ritornare sui nostri passi per cercare il minimo indizio di dove diavolo fossero passati. Ovviamente con la pioggia, il passaggio di orchi ed il rumore delle pesanti armature dei miei alleati, di animali a cui chiedere informazioni non c’era neanche l’ombra.

Un senso di scoraggiamento si stava per impadronire di noi quando dopo ore di inseguimento eravamo tutti in preda al dubbio di aver perso definitivamente le tracce. Fortunatamente gli orchi ci avevano sentiti avvicinare e ci hanno teso una imboscata.

A questo punto, colti di sorpresa, abbiamo cercato di organizzare qualche difesa. Tanto per cominciare io ho cominciato col godermi una tremenda spadata: evidentemente gli orchi hanno immaginato che io fossi l’avversario più pericoloso!

Il combattimento è stato brutale e disorganizzato: gli orchi sono feroci ma pur essendo stati in grado di tendere un’imboscata poi non hanno mantenuto alcun tipo di formazione, attaccando più o meno a casaccio. Questo ci ha consentito di riprenderci e di difenderci degnamente. In pochissimi minuti tre dei quattro orchi giacevano a terra e, prima che il quarto ed ultimo assalitore potesse accorgersene e darsi alla fuga, ho assistito ad una mirabile dimostrazione di arti marziali, con un colpo perfetto che ha reso incosciente ma non ha ucciso l’orco.

Ottimo direi … al primo scontro siamo stati feriti in tre (oltre a me anche Ling ed Aias erano stati colpiti) ma abbiamo sconfitto un gruppo di orchi ed addirittura preso un prigioniero! Immediatamente ci precipitammo a cercare di legarlo in qualche modo, ma ecco il saggio Erlian estrarre un magnifico paio di manette per bloccare il prigioniero. Mi piace questo gruppo!

Ma non stavamo dimenticando qualcosa? Ah, certo, il ragazzino! Accidenti, l’inseguimento non era finito allora!

Un rumore sospetto ci ha fatto voltare verso il bosco, ci avvicinammo circospetti ma fortunatamente non erano altri orchi ma bensì il ragazzino legato e terrorizzato.

Slegato, rassicurato e caricato sul cavallo Nicul, grazie anche al suo aiuto, ci siamo messi sulla via del ritorno, caricando anche l’orco prigioniero su di un altro cavallo, con Ling che si sarebbe occupata di renderlo mite nel caso avesse intenzione di causare problemi.

Per la strada siamo stati seguiti per un po’ da un branco di lupi, ma la presenza delle torce ed un ruggito illusorio ben piazzato li ha indotti a rinunciare a noi.

Arrivammo alla taverna poco prima dell’ora di cena, tutto sommato una missione veloce e ben svolta ed a giudicare dalla riconoscenza che ci hanno mostrato Merker e famiglia direi che forse il nostro gruppo potrebbe avere qualcosa da dire.

In taverna adesso regna la pace, pertanto posso dedicarmi alla redazione del diario. Adesso la cena sta per essere servita ed un chiassoso gruppetto di nani sta facendo baldoria ad un tavolo. Ci sono anche altri avventori, tra cui ho notato un paio di elfi dall’aspetto aristocratico, così simili da sembrare gemelli, un tizio (o una tizia?) ammantato che evidentemente non ci tiene a rivelare la propria identità, ed una strana coppia formata da un uomo molto robusto e dall’aspetto attraente (almeno a giudicare dalle occhiate che lancia Ling) in compagnia di un ragazzino tra i più brutti che abbia mai visto (e dire che ho lavorato in un circo!).

 

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