Star Wars Saga – Background Milla Betor

Sono nata a Lothal, circa 28 anni fà, figlia di ricchi possidenti terrieri vivevo nella capitale con la mia famiglia e non mi mancava nulla, le prime avvisaglie della crisi economica non ci avevano ancora toccati, avevamo terre fertili coltivate da braccianti e potevamo permetterci tutti i lussi che il pianeta offriva.

Tutto ciò ha termine in quell’estate di 20 anni fà. Eravamo in vacanza nella tenuta di campagna e io bimba mi sono sottratta alla sorveglianza di mamma e babysitter per andare a fare un giro per la campagna con la mia cavalcatura. All’improvviso la bestia inciampa durante una corsa sfrenata e veniamo catapultate in avanti. Mi risveglio dallo stordimento ammaccata ma ancora intera e comincio a cercarla, è successo altre volte e non si è mai allontanata: appena si sente senza il mio peso sulla schiena si ferma poco lontano a brucare… che bestia pacifica.
Purtroppo stavolta non è così, dopo qualche ora in cui girovago senza una meta scorgo un piccolo assembramento di uomini seduti intorno a un fuoco, intenti ad arrostirsi la cena. So che a casa saranno preoccupati per me e mi avvicino con fiducia agli sconosciuti in cerca di aiuto e conforto.
Troppo tardi, nella mia ingenuità, mi accorgo di quello che sta succedendo: sono un gruppo di sbandati che hanno perso tutto e vivacchiano di espedienti per procurarsi il cibo. Si stanno cucinando il mio pony!!! Inorridita arretro per fuggire circondata dalle loro risate ma vado a sbattere contro il più grosso del gruppo che mi si era portato alle spalle e che, rapido come il fulmine, mi afferra e imbavaglia. Gli altri si avvicinano e in un batter d’occhio sono legata come un salame e infilata in un sacco.
Per l’intera serata si interrogano sul mio destino. Non possono liberarmi: una denuncia li farebbe arrestare e deportare ma non se la sentono di uccidermi, sono pur sempre una bambina. Il mio destino viene deciso quando uno di loro dice di conoscere un mercante di schiavi che in questi giorni è a Capital City, posso essere ceduta a lui in cambio di denaro. Rapidamente gli altri acconsentono, è una soluzione che gli risolve un sacco di problemi.
Trascorro qualche giorno prigioniera in cui mi liberano pochi minuti a notte fonda per cacciarmi in bocca cibo e acqua. Il mio viso ormai è incrostato dalle lacrime secche e dalla sporcizia, non credo di essere un bello spettacolo per il mercante quando vengo consegnata. Ricordo ancora la trattativa, rapida e secca. La cifra pagata per me è stata inferiore al costo dell’ultimo paio di scarpe che mi ha comprato mio padre.
Quanta differenza di valore tra un ricco e un povero. Troppa. Quanta sofferenza.
Il mercante mi porta su Ryloth, dove commercia e mi affida alle sue ballerine Twi’lek affinchè mi avviino alla loro affascinante arte della danza e io possa acquisire valore sufficiente per rendergli fruttuoso il suo investimento.
Nulla da fare. Non ho la loro grazia innata, sono pure un po’ grassottella e evidententemente per nulla portata a movimenti aggraziati e sinuosi ma fortunatamente sviluppo in pochi mesi l’abilità di capire le persone, a chi affidarmi, di chi fidarmi, da chi imparare. Una arte di sopravvivenza in un mondo difficile. In pochi anni divento una manipolatrice, sono ineguagliabile a rendermi sgradevole a chi temo abbia intenzione di acquistarmi ma allo stesso tempo a far trovare al mercante mille motivi per mantenermi. Ho una intelligenza pronta e vivace e imparo in fretta.
Gli anni a contatto di mille creature originarie di pianeti lontani e sconosciuti mi insegnano a non far caso all’aspetto di chi ho davanti, a parlare e capire linguaggi e culture differenti, ad attendere con pazienza la mia occasione per tornare libera.
Gli anni passano, il brutto anatroccolo adesso è un cigno. Non sono una bellezza rara ma una ragazza piacevole e graziosa.
La mia vita cambia nuovamente il giorno in cui una Hutt si interessa a me. Dopo un vaglio accurato delle mie capacità e diversi incontri in cui uso inutilmente tutte le mie doti per dissuaderla, conclude il contratto e mi porta su Sleheyron. A fare cosa? Lei ha un sacco di attività e inizio a lavorare in una zona d’atterraggio. Una ragazzina vispa e brillante può essere impiegata per un sacco di cose, sono veloce a imparare e, iniziando con la pulizia delle astronavi di rientro dai viaggi passo rapidamente a compiti più complessi e attraenti: effettuo piccole manutenzioni, manovro i mezzi leggeri per tirarli dentro e fuori gli hangar, accolgo e accompagno I viaggiatori facendo anche da interprete.
E’ in questo periodo che conosco Axes Gebag, un commerciante che fà la spola tra il pianeta dove abita e lavora (Trappist-1) con una attività di recupero relitti e Ryloth, dove li rivende. Pochi incontri bastano a far scoccare una scintilla in entrambi e intrecciamo una relazione, per me la prima della vita. Purtroppo la mia proprietaria lo scopre e, furibonda, mi trasferisce a lavorare in una raffineria di Gas Tibanna sperando che la fatica e l’abbrutimento del lavoro manuale mi piegassero nella volontà e nel fisico.
I due anni passati alla raffineria sono stati i peggiori della mia vita, gli incidenti mortali erano all’ordine del giorno, quindi chi lavorava lì era la feccia della feccia ma le violenze e brutalità a cui sono stata sottoposta non solo non mi hanno piegata ma hanno forgiato il mio spirito e fatto crescere un guscio di odio e orgoglio. Odio per chi si arroga il diritto di spezzare le vite altrui e orgoglio di rialzarmi e tenere la testa alta qualunque cosa mi venisse fatta.
Cominciavo però a pensare che la morte sarebbe arrivata prima che trovassi il modo di uscire da lì dentro e tornare a una qualsiasi vita quando venni prelevata dagli scagnozzi della Hutt e senza nessuna spiegazione consegnata a un giovane che mi fece rapidamente salire su una astronave e partì in fretta e furia spiegandomi rapidamente e gentilmente che si chiamava Kyle Katarn e agiva per conto di Axes Gebag che aveva comprato il mio contratto riducendosi sul lastrico (la richiesta era stata immensa) e che adesso ero libera con l’unica condizione di arrivare a Trappist-1 per incontrarlo, poi avrei deciso da sola cosa fare e lui mi avrebbe aiutata in tutto.
Libera? Ero quindi libera? LI-BE-RA? Libera di tornare sul mio pianeta, rivedere la mia famiglia? No, non era la prima cosa che volevo. I valori che mi avevano insegnato, la bambagia in cui mi avevano tenuto, il nascondermi le bruttezze della sofferenza e della povertà non mi appartenevano più. Ero libera di stare con Axes e amarlo. Ero libera.
Mi attendeva all’arrivo su Trappist-1, scendere dall’astronave e volargli tra le braccia è stato un unico movimento. Unita a lui in un abbraccio infinito.
Sono rimasta su questo pianeta di merda ai confini sconosciuti della galassia a lavorare con lui. Mi ha insegnato tutto, eravamo una cosa sola e il futuro poteva solo essere assieme. Neppure questo è durato a lungo. L’anno scorso un incidente durante un recupero me lo ha portato via.
Il cuore sanguina ancora ma mi è rimasto il suo ricordo, la sua attività, i suoi insegnamenti. Il mio mondo non è ancora finito.
Il suo amico fraterno Kyle è rimasto al mio fianco per aiutarmi e proteggermi, di lui mi fido ciecamente. Ho aggiunto un droide alla squadra, trovato semidistrutto durante un recupero lo ho aggiustato come potevo. Non funziona perfettamente ma lo tengo lo stesso. Per me è perfetto.
Ho appena perso tre delle mie quattro astronavi, è stata la mia ex proprietaria, ha interessi anche su questo pianeta, la maiala e non tollera che io sia ormai libera e possa arricchirmi,  ma ha lasciato troppe prove, questa volta potrei denunciarla. Non lo farò, per lei la prigione sarebbe troppo poco e io posso ancora risollevarmi ma adesso almeno sa che è meglio che mi lasci in pace.
Qualche mese fà Kyle mi ha raccontato che il governo del mio pianeta natale ha chiesto aiuto all’Impero per risollevarsi dalla terribile crisi economica in cui era precipitato. Ah… come se un pastore chiamasse un lupo a proteggere il gregge… ora immagino cosa succederà.
Ho cominciato a rifornire di armi i ribelli con cui Kyle è in contatto. È rischioso ma lo faccio. Se mi chiedono perché posso sempre dire che pagano bene e ho bisogno di molti soldi. Ho corrotto abbastanza funzionari imperiali per rischiare solo una grossa multa.
Qualche notte alzo gli occhi al cielo e li punto nel quadrante dove Axes ha perso la vita pensando che per questa Galassia una speranza deve ancora esserci…
Milla Betor
Milla Betor

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