Il diario di Brakko – Sessione 10

Regno gigante
Ragno gigante

Isola sconosciuta

Abbiamo deciso di abbandonare il relitto ed anche il forziere, che alla fine non siamo riusciti ad aprire nè a spostare. Ci riproveremo in futuro: non credo che ci sia fretta.

Prima di risalire sulla scialuppa ci siam lavati un po’ perché la puzza del relitto aveva impregnato anche i nostri vestiti.

Arrivati alla spiaggia (sabbia fine, un piccolo paradiso, sembrerebbe) ci siamo adeguatamente vestiti ed armati (le armature in acqua sono sconsigliate, ma nelle isole inesplorate è tutto un altro discorso). Eravamo in una stretta baia e la spiaggia era circondata da una giungla dall’aspetto forse un po’ troppo tropicale (eravamo convinti di essere più a nord di quanto la vegetazione desse da pensare). Siccome non si intravedeva alcun segno di civiltà, abbiamo deciso di dirigerci verso l’unica montagna in vista e ci siamo diretti verso di essa inoltrandoci nella giungla.

Dopo un bel po’ di cammino abbiamo raggiunto una piccola radura dove abbiamo individuato un teschio ornato con delle piume attaccato ad un albero. Il teschio pareva umano … un avvertimento? Per indagare Aias si è avvicinato per esaminarlo in cerca di trappole o indizi, ma malauguratamente invece ha fatto scattare una trappola! Una rete stava per catturare lui e me, ma con una capriola l’abbiamo evitata entrambi!

Praticamente nello stesso momento siamo stati attaccati. Un gruppo di una quindicina di cavernicoli, praticamente uomini scimmia, ci ha circondati lanciando anche alcuni giavellotti.

Skar ha reagito con incredibile prontezza, individuando uno degli aggressori meglio “vestito ed equipaggiato” (anche se di pelli ed armi d’osso) ed aggredendolo. Era evidentemente il capo perché mentre pochi aggressori hanno assalito il nostro gruppo, praticamente un nugolo di uomini scimmia ha circondato il barbaro.

Erlian, Lin e Bai si sono sbarazzati facilmente dei propri avversari, mentre io mi son tenuto al riparo per incitare tutti e per tenere sotto controllo la situazione. Skar era in difficoltà, circondato dai nemici, ma ha continuato a combattere con il “capo” e noi siamo accorsi appena possibile in suo soccorso (ho creato attorno a Skar una illusione di fuoco, che ha momentaneamente intimidito alcuni degli aggressori, mentre Erlian e Bai lo hanno supportato). Quando finalmente Skar è riuscito ad abbattere il capo (ed un altro avversario, praticamente con lo stesso attacco), ed un paio di altri sono caduti, i pochi superstiti sono fuggiti nella giungla.

Non conoscendo il territorio nè i nemici, abbiamo preferito rinunciare all’inseguimento e continuare il nostro percorso verso la montagna. Erlian ha però dovuto usare praticamente tutti i propri incantesimi di cura per risistemare un po’ Skar. Ogni tanto abbiamo incontrato altri simboli (teschi decorati con piume) ma a questo punto abbiamo preferito evitarli.

Dopo un bel po’ di strada abbiamo raggiunto una parete di canne intrecciate con spuntoni rivolti verso di noi e ci siamo fermati immediatamente. Nessuno in vista … solo qualche scala di corda che pendeva dalla parete stessa. Abbiamo deciso di controllare con cautela se si trattasse di una recinzione, per cui Aias ed io abbiamo provato a circumnavigare l’ostacolo, ma in entrambe le direzioni sembrava che non ci fossero ingressi o porte, a parte le scalette che pendevano qua e là.

Alla fine abbiamo deciso che era comunque il caso di superare la parete: se doveva difendere da qualcosa sembrava evidente che fosse dalla parte da cui provenivamo e nel dubbio tanto valeva portarsi al riparo dall’altra parte. Con cautela Aias è salito: dalla cima non ha visto alcun segno di pericolo e la scaletta consentiva l’accesso ad una passerella che portava ad alti alberi collegati a loro volta da numerose altre passerelle.

Siamo saliti ed è iniziato il viaggio “sospeso”. L’esperienza circense mi ha aiutato e Aias è un vero equilibrista, ma gli altri potevano avere dei problemi, per cui ci siamo legati in cordata. Purtroppo non è bastato: Skar, Bai ed Erlian son caduti di sotto … sarebbe stato un bel volo (3 o 4 metri), meno male che c’erano le corde a reggerli un po’ e non si son fatti male.

Il tonfo però ha evidentemente attirato l’attenzione: abbiamo visto arrivare tre enormi ragni (e con “enormi” intendo delle dimensioni di un piccolo toro!!!”) che hanno immediatamente attaccato i nostri tre.

Scontro epico ed anche assai pericoloso (si vedeva trasudare il veleno da quelle bocche inquietanti), ma ancora una volta abbiamo saputo tenere testa alle difficoltà e, supportandoci a vicenda, li abbiamo sterminati! Meno male!

 

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