Il diario di Brakko – Sessione 04

Pixie_by_Vandrell
Pixie

 

Terre selvagge nei pressi di Gladehap, Cormyr

Ammetto che eravamo frastornati, i gemelli invece erano freschi come rose e quindi dopo averci ripetuto cosa era il caso di raccontare (e cosa no) a Suzail, ci han detto di fruire del portale che si trovava vicino a dove eravamo per raggiungere rapidamente Suzail, poi han convocato le loro magnifiche aquile e son partiti.

Troppo tardi ci siamo resi conto che non ci hanno affatto detto dove fosse questo portale … e dire che sapevano che si trattava di una informazione piuttosto riservata, tanto che io stesso conoscevo solamente qualche dettaglio. Distratti? Incompetenti? O forse semplicemente str***i? Opterei per quest’ultima. Ma ormai era cosa fatta, per cui abbiamo cominciato a cercare di capire come raggiungere questo portale. Avevamo un unico indizio: il nome del custode, un vecchissimo elfo druido, Shardauc.

L’indecisione ci ha evidentemente un po’ distratti, fatto sta che gli avvenimenti successivi ci hanno presi alla completa sprovvista. Una pioggia di contenitori d’acqua si è abbattuta su Skar. Lì, in una radura isolata in mezzo alla foresta, in mezzo al nulla, sotto la pioggia!

Non ci potevamo credere … che stava succedendo? Non si vedeva un accidente, proprio a causa della pioggia, ma ad un certo punto Ling ha sentito delle risatine acute e cristalline che sembravano provenire dai rami degli alberi.

Ripeto, non si vedeva nulla, si sentivano solo queste risatine, ma quando Skar ha cominciato a balbettare in modo incoerente senza apparente motivo mi è venuto in mente … folletti! Pixies! Ne avevo sentito parlare, ma ovviamente non li avevo mai visti … di solito sono invisibili, tanto che molti li ritengono delle mere leggende.

Ed invece ecco che tutto quadrava … assaliti da creaturine invisibili con grandi poteri magici siamo stati completamente sopraffatti, con effetti di controllo mentale spaventosi a turno su diversi di noi (praticamente siamo scampati solamente Erlian ed io), chi correva a caso, chi balbettava e chi attaccava chiunque fosse vicino a lui. Un disastro!

Ho provato ad intonare un canto per ammaliare o calmare i nostri assalitori ed in effetti la situazione è leggermente migliorata, ma è stato il povero Skar che in un momento di lucidità è riuscito con un possente ruggito ad intimidire gli assalitori almeno al punto di concedermi di tentare una mossa disperata: ho provato a parlare con loro.

Incredibile, mi han dato retta. In fondo si trattava di creature bonarie, che hanno sempre voglia di divertirsi, quindi quale idea migliore di proporre loro uno spettacolo? Sono pertanto diventati visibili (valeva la pena di avere questa brutta esperienza secondo me, per il piacere di poter raccontare di averli incontrati).

Sarà la stanchezza o lo spavento appena passato ma è stata davvero una delle mie performances peggiori ultimamente, ottenendo davvero un brutto spettacolo sia con il pezzo musicale che con la collaudata gag del mezzorco con le orecchie da coniglio. Anche i folletti se ne sono accorti e si stavano già lamentando. Ho dovuto ricorrere a tutta la mia diplomazia per convincerli a lasciarci fare un altro tentativo, meno male che Ling e Bai hanno tirato fuori una magnifica carta dal mazzo cominciando ad esibirsi in spettacolari acrobazie. A questo punto visto che la voce non mi aiutava ho lasciato fare alle gambe e mi sono unito a loro. Il supporto della forza prodigiosa di Skar ha fatto da chiosa all’esibizione ed alla fine tutto è andato per il meglio.

A quel punto l’abbiamo davvero buttata lì: abbiamo chiesto ai folletti se conoscevano il druido e … sorpresa, ci hanno dato indicazioni di come raggiungerlo ed anche di dove passare la notte al riparo. Il Fato ci ha davvero sorriso.

Il giorno dopo ci siamo avviati verso il portale, affrontando un terreno piuttosto ostile, quasi paludoso e con soffi di vapore bollente che spuntavano casualmente dal terreno. Siamo comunque riusciti a cavarcela con qualche scottatura ed abbiamo raggiunto una strana magione in pietra apparentemente senza ingressi visibili.

Non si vedeva nessuno per cui abbiamo cercato di attirare l’attenzione chiamando il druido per nome. Dopo un po’ un lastrone di pietra è stato calato come se fosse un ponte levatoio e siccome nessuno si faceva vedere ci siamo avvicinare solo per essere accolti da un maestoso leone, dall’aspetto tutt’altro che cordiale. Son sempre stato convinto che bestie del genere siano la compagnia ideale per i druidi, per cui ho cercato di convincere tutti a non reagire ed attendere. Fortunatamente ho avuto ragione: dopo un po’ è arrivato Shardauc.

E’ davvero vecchio, ed anche con seri problemi di chiarezza mentale a mio avviso (a giudicare dai discorsi in gran parte incoerenti che ci ha fatto per tutto il tempo in cui abbiamo chiacchierato … ha una certa fissazione per un drago purpureo … lo stesso delle guardie?). E’ stato peraltro gentile e ci ha offerto da bere e da mangiare e poi ci ha fatto prendere il portale senza problemi, spiegandoci anche come usarlo.

Abbiamo attraversato il portale tutti insieme (possono viaggiare tramite di esso solamente poche persone alla volta, contemporaneamente, una volta al giorno) e ci siamo ritrovati in aperta campagna, non tanto distante da una città: secondo Aias si tratta davvero di Suzail e data la presenza di cavalieri del drago purpureo nella strada che abbiamo visto direi che ci siamo!

 

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