DnD 5e: una forgia calorosa

C’è un attimo di silenzio alla fine del combattimento, interrotto dal consueto ed ormai preoccupante effetto di “sfrigiolamento elettrico” che accompagna effetti imprevedibili. In questo caso Fab e Morsac spariscono contemporaneamente, sostituiti da una spaesata Lorena, che appare di fianco a Muscy.

“Che sta succedendo?” chiede Lorena guardandosi perplessa intorno.

Muscy e Matteo le raccontano della missione in corso, di come i cadaveri carbonizzati a terra siano frutto dell’ultimo scontro appena conclusosi e di come al momento non sia chiaro cosa stia succedendo alla forgia stessa ed in particolare al fabbro Dulmar. Quest’ultimo potrebbe essere il tizio carbonizzato più grosso che Piero sta guardando?

Guardandosi intorno Matteo nota che anche questa stanza è stata sottoposta alle “cure” della stanza che era stata precedentemente incontrata, ovvero tutto quello che potesse essere bruciato (scrivanie, sedie, scaffali, pezzi di arredo) è ammucchiato per formare i due falò presenti nella stanza stessa.

Su suggerimento di Matteo, Muscy cerca nuovamente di mettersi in contatto con Tharizdun, ma ottiene nuovamente la sensazione che il suo patrono lo stia ascoltando ma non stia rispondendo.

A questo punto c’è una piccola discussione tra i presenti se è il caso di cercare di rianimare il nano, ma riflettendo sul modo in cui quest’ultimo sembrava estremamente poco collaborativo e nel contempo fanatico, tutti concordano di lasciarlo nello stato in cui si trova.

Piero cerca di sfilare dalla mano carbonizzata la bella ascia che era impugnata dal grosso nano. Così facendo si accorge anche che nella stessa mano c’è un anello che a differenza del nano e del suo vestiario non sembra essere intaccato in alcun modo dalle fiamme, che continuano a consumare lentamente il corpo. Piero decide di cercare di sfilare l’anello, ed in effetti questo gli resta in mano mentre il dito del nano si riduce praticamente in cenere. L’anello è freddo al tatto! L’ascia sembra molto ben fatta, con alcuni gioielli incastonati nel manico, un oggetto evidentemente di valore. Piero intasca entrambi.

Il gruppetto decide di continuare ad esplorare, tornando sui propri passi per vedere se nella forgia vera e propria si possa trovare qualche indizio sul fabbro Dulmar, sperando che non si tratti del nano appena ucciso, o quantomeno capire cosa sia successo in questa forgia.

Mentre si dirigono verso la forgia Lorena si accorge che il corridoio che conteneva la belva distorcente sembra completamente vuoto.

Mantenendo grande cautela Matteo e Lorena davanti agli altri si avvicinano alla stanza della forgia e sbirciano all’interno. Ci sono due assistenti infuocati (gli stessi che erano stati intravisti al primo passaggio), uno intento a battere su di un oggetto metallico su di una incudine, mentre l’altro sta colando del metallo fuso su alcuni stampi.

Si sporgono un po’ tutti a turno a vedere, notando che i due lavoratori ignorano completamente i l gruppo e continuano a lavorare. Anche in questa stanza non sembrano esserci scaffali ma solamente due grossi tavoli di pietra con qualche ripiano sotto di essi.

Lorena chiede qualche minuto di tempo per allestire un rituale, si rolla una canna e dopo pochi minuti le forze della Natura la supportano per lanciare un incantesimo di Individuazione del magico. Nota immediatamente un lieve bagliore provenire da un ripiano sotto uno dei tavoli, mentre Piero ne approfitta per far esaminare l’anello che ha trovato prima. Anch’esso viene identificato come magico.

Mentre Lorena prosegue col rituale ecco apparire nuovamente Fab, spaesato, e Muscy gli racconta cosa è stato fatto dal momento della sua sparizione ad ora.

Secondo l’esame di Lorena tutta la magia esaminata è di abiurazione. A questa notizia Piero, abbandonando ogni cautela, si infila l’anello al dito. Non percepisce alcun effetto ma astutamente attiva il proprio menù, ricordandosi che l’unica cosa visibile era appunto la propria scheda personaggio: la sua classe armatura ed i tiri salvezza sono migliorati di un punto! E’ un anello di protezione!

Nel contempo Muscy si prepara a parlare ai lavoratori, con il supporto di Piero, pronto ad amplificare la voce del compagno per dare più carisma. Ma Muscy decide di usare la propria capacità di comunicare telepaticamente, rendendo inutile l’intervento di Piero, che in questo modo non ha alcun suono da amplificare.

“Fermati!” comunica mentalmente al nano (in lingua nanica) intento a colare il metallo fuso negli stampi. Il nano effettivamente si ferma ed alza la testa volgendo lo sguardo verso il gruppo. Gli occhi del lavoratore sono completamente bianchi,  per cui è difficile capire dove stia guardando di preciso.

“Che cosa state facendo?” prosegue Muscy sempre comunicando mentalmente. Mentre il resto del gruppo non capisce bene cosa stia succedendo (poiché non ha idea di che cosa stia venendo comunicato), il nano apre lentamente la bocca ed una inquietante voce roca e cavernosa esce dalle sue labbra fiammeggianti “Lavoro!”

“Per chi?” continua Muscy. “Per Imix!” risponde il nano.

“Dov’è Dulmar?”

“Con Imix!”

“E cosa state forgiando?” chiede Muscy su suggerimento di Matteo.

“Armi” risponde laconica la voce cavernosa del nano.

“Siamo alla fiera dell’ovvio” commenta Matteo.

Muscy ha un po’ la sensazione di parlare con uno zombie, quindi rinuncia e si rivolge all’altro nano, mentre il precedente, del tutto indifferente, riprende a colare metallo negli stampi.

Muscy ripete le domande precedenti, ottenendo purtroppo le stesse risposte. Si nota che entrambi questi lavoratori sembrano completamente intontiti e la sensazione è che facciano una notevole fatica a parlare.

Matteo nel frattempo si guarda intorno nella forgia in cerca di armi. Nel frattempo Fab decide di lanciare un incantesimo per camuffarsi ed assomigliare al grosso nano fiammeggiante sconfitto poc’anzi. Avendolo fatto senza avvisare il resto del gruppo si mette in guardia temendo un attacco o un effetto ostile, poi Fab rassicura tutti a gesti.

Matteo si avvicina ad uno dei tavoli, dove trova in un ripiano sotto uno dei due tavoli di legno 3 pugnali ed una scure, mentre i nani lavoratori continuano ad ignorare i presenti.

Fab completa il proprio camuffamento con una illusione minore di capelli e barba in fiamme. Piero suggerisce a Muscy di parlare con questo nano che sembra più sveglio degli altri, indicando Fab ed ottenendone una occhiataccia.

Nel frattempo Lorena entra a sua volta nella stanza della forgia e si dirige direttamente verso il punto dove aveva individuato la debole aura magica. Vede due boccette, dal colore opaco e le afferra, mettendole nella propria sacca.

Piero a sua volta va ad esaminare gli stampi disponibili, che sono numerosi e con forme di armi e pezzi di armature. Fab cerca un po’ meglio (sempre ignorato dai due lavoratori) e vede un piccolo scrigno, al cui interno si trovano 5 gemme semi-preziose (ametiste), evidentemente utilizzate come decorazione delle armi più pregate. Rapido se lo svuota in tasca, per un valore di circa 200 MO.

Dopo aver constatato che non ci sono altre cose interessanti nella forgia e non avendo ottenuto alcuna reazione utile da parte dei due lavoratori, il gruppo si dirige nuovamente verso il corridoio inesplorato, dove era apparsa la belva distorcente.

Passando dalla stanza dove si trova la statua di Imix, Piero osserva pensieroso la statua stessa … “Sono indeciso se abbattere la statua”.

Muscy decide di provare a comunicare con Tharizdun, per avere indicazioni su cosa fare, ma ottiene solamente la solita sensazione di messaggio arrivato e letto, ma senza risposta. Per scrupolo verifica anche se è arrivato qualche messaggio ma resta deluso nel vedere che non sta ottenendo risposte.

Osservando i cadaveri si nota che rispetto a quando erano stati lasciati lì i corpi sono stati parecchio consumati dalle fiamme. Piero a questo punto propone di non intervenire ancora sulla statua: al massimo se ne occuperà quando l’esplorazione sarà finita.

Il gruppo si avvia in modalità stealth nel corridoio buio ma, come ormai sta diventando quasi abitudine, Muscy si inciampa sui piedi di Fab e Matteo che avevano cominciato a muoversi nelle ombre.

Il tempo di ferma di nuovo per il warlock, che sente il consueto “Bing!” e gli appare il messaggio:

Il Caos ha decretato: Il sonno della ragione
Vuoi intervenire? (Sì)/(No)

Muscy sceglie di non intervenire, per cui il tempo si sblocca e davanti al gruppo appare un trio di ghoul, che fissano il gruppo con ostilità.

Ghoul
Ghoul

Piero estrae il proprio simbolo sacro e lo punta verso i non morti, concentrandosi per incanalare divinità ed ottenere l’effetto di scacciarli. I mostri reagiscono immediatamente ritraendosi, girandosi verso il buio e si allontanano rapidamente.

Muscy spiega a tutti cosa è successo e che cosa lui ha scelto a menù ed il gruppo stesso ricontrolla il proprio menù, non notando alcuna differenza rispetto a prima. Quindi tutti riprendono a muoversi inoltrandosi nel buio. Piero per sicurezza decide di attivare il proprio incantesimo di luce magica e Muscy gli suggerisce di cercare di fare luce parzialmente coperta, in modo da fare luce fioca e non rivelare all’universo la propria posizione. Piero un po’ stizzito tocca il braccio di Muscy, che si illumina. Muscy copre parzialmente il proprio braccio luminescente e regola la luminosità in questo modo ottenendo la luce fioca che desiderava. Si intravedono ancora i ghoul che si stanno allontanando.

Dopo essere stati informati da Piero che i non morti vengono scacciati solamente per un minuto, il gruppo decide unanimemente di attaccarli mentre stanno ancora scappando. Muscy ne colpisce immediatamente uno con la Deflagrazione occulta ed il mostro si volta perché provocato, smettendo di scappare, mentre gli altri continuano la fuga. L’attenzione del gruppo si concentra quindi sul ghoul che cerca di avvicinarsi minaccioso, e lo abbatte prima che possa raggiungerli.

Si passa quindi ad un altro ghoul ma a questo punto entrambi i fuggitivi smettono di scappare e tornano verso gli aggressori. Tutti insieme con una serie di attacchi a distanza e con una magnifica esibizione di arti marziali da parte di Matteo riescono a ferire gravemente tutti i mostri prima di venire sfiorati.

Lorena riflette un attimo e poi decide di trasformarsi in un lupo crudele ed unirsi al combattimento. Il combattimento si svolge praticamente a senso unico, con i ghoul che vengono disorientati dai numerosi attacchi e non riescono a colpire nessuno, venendo abbattuti!

Piero si lamenta un po’ del pessimo utilizzo che secondo lui è stato fatto dello scacciare non morti, ma alla fine sono tutti molto soddisfatti del risultato dello scontro.

Si prosegue per il corridoio fino a raggiungere un punto in cui di fronte si vede una porta blindata, mentre sulla destra parte un corridoio che, stando al senso di orientamento di alcuni dei presenti, potrebbe corrispondere al corridoio buio che era stato visto vicino all’ingresso.

Secondo i sensi sviluppati di Lorena in forma lupesca, si sente un odore ferino, che probabilmente proviene dalla belva distorcente che deve essersi allontanata nel corridoio buio.

Fab va ad esaminare la porta blindata chiusa, non trova trappole e prova a scassinarla. Le agili dita del ladro interagiscono con i complessi meccanismi della porta blindata, e con una gran botta di bravura riescono a far scattare la serratura.

Fab apre la porta e sbircia all’interno: si tratta di una stanza sempre in pietra e quadrata decisamente più piccola rispetto a quella dove si trova la statua di Imix. Ci sono diverse armature esposte e diversi scaffali e rastrelliere con armi in bella mostra.

All’apertura della porta si sente una voce provenire dall’interno della stanza che dice “Parole chiave!”. Tutti quanti restano basiti a fissarsi tra di loro. Poi comincia una discussione su quale potrebbe essere una parola chiave … qualcosa di riferito a Dulmar? Alla forgia stessa? Ad Imix?

Fab riaccende barba e capelli, essendo ancora camuffato da nano, e vorrebbe cercare di convincere che lui è Dulmar, ma non vede nessuno all’interno della stanza! Lorena sostiene che secondo lei è un incantesimo ed in tal caso non è possibile convincere nessuno, quindi lancia una individuazione del magico, questa volta senza utilizzare un rituale, in modo da capire da dove possa provenire la voce. Si accorge che la magia ricopre alcune delle armature, una magia di evocazione legata probabilmente al fuoco. Non sono incantesimi di protezione, e questo spegne un po’ la bramosia negli occhi dei presenti quando Lorena lo spiega, ma bensì incantesimi che permettono di far apparire creature, oggetti o forme di energia.

Lorena cerca quindi di scoprire eventuali trappole magiche tramite l’apposito incantesimo. Nel frattempo Fab controlla se vede qualcuno nascosto nella stanza, imitato dagli altri che si sporgono appena senza entrare. Tutti tranne Muscy, sulla cui capacità di tirare dei dadi malefici comincia ad aleggiare una certa sfiducia.

Non si vede nessuno nascosto. Piero a questo punto ha una intuizione: proviamo ad urlare il nome del Dio elementale “Imix!”.

Il nome rimbomba nella stanza, seguito da una risposta tonante “Non basta!”. Occhi sgranati, poi veloce consultazione tra i giocatori. Cercano di ricordare cosa avesse detto il nano quando cercava di convincere tutti ad adorare Imix.

“Imix, principe delle creature del fuoco!” Prova arditamente Matteo, ma né lui né Piero, che prova a ripetere la stessa cosa, ottengono risultati.

“Mi prostro davanti ad Imix” prova Fab, poi tutti quanti provano a dire qualcosa “Imix elementale del fuoco”, “Rendiamo omaggio ad Imix”, “Lord Imix”  e svariati altri fantasiosi tentativi.

Ad un certo punto i più attenti si accorgono che quando viene evocato il nome di Imix si illuminano leggermente gli occhi delle armature. Matteo quindi arditamente decide di provare ad entrare.

Armatura animata
Armatura animata

In quel momento avvengono diverse cose: Morsac appare con il solito effetto di fianco a Muscy, fuori dalla stanza, mentre 4 armature si animano e puntano minacciose verso Matteo. Su tutti la voce tonante e minacciosa dice “Gloria ad Imix!”.

“Ecco cosa dovevamo dire!” dicono in coro Lorena e Piero, mentre Fab chiede perplesso “Ma dite che ormai l’allarme è scattato?”.

Matteo risponde “Vuoi che lo provi sulla mia pelle?” mentre cerca di scappare verso la porta.

Piero ci prova lo stesso “Gloria ad Imix!” ma la voce tonante di prima risponde con una risata agghiacciante “Muhahahahhaha! Bel tentativo!”

Matteo, il monaco dal piede lesto, con una agile mossa di moonwalk si ritrae fuori dalla stanza, seguito dalle armature minacciose. Qualcuno vorrebbe chiudere la porta ma Fab si oppone perché vorrebbe affrontarle.

Fab prova a mettere un piede nella stanza ed ingannare le armature con il suo aspetto nanesco infiammato. Le armature però evidentemente non ci cascano e continuano ad avanzare portandosi a ridosso della porta.

Lorena cerca rapidissima di chiudere la porta ma si inciampa ed il tempo si ferma nuovamente per il gruppo.

Il tempo di ferma di nuovo per il warlock, che sente il consueto “Bing!” e gli appare il messaggio:

Il Caos ha decretato: Il vuoto
Vuoi intervenire? (Sì)/(No)

Muscy risponde “Si” ma non riesce a concentrarsi a sufficienza per avere successo, per cui non riesce ad intervenire. Per cui viene applicato il risultato prestabilito.

Lorena, che stava cercando di chiudere la porta, si inciampa e sparisce davanti agli occhi di tutti con il solito effetto di sfocatura. La porta è rimasta aperta! Il gruppo non fa a tempo ad anticipare le armature, che arrivano per prime sulla porta mentre Piero cerca disperatamente di chiuderla.

Gli schiaffoni di una armatura colpiscono Piero, che per reazione evoca un fulgore dell’Alba, una fiammata di luce sacra che avvolge tutte le armature e le danneggia. Subito dopo Piero fa un passo indietro.

Sulla porta è rimasto Fab e, siccome Lorena è sparita, in prima linea c’è nuovamente Matteo. I due sulla porta cercano di affrontare le armature, che si ammucchiano sulla porta. Morsac passa all’arma bianca e cerca di proteggere Piero, mentre dalle retrovie continuano ad arrivare attacchi da distanza. Qualcuno suggerisce dopo un po’ che restare sulla porta in due e subire gli attacchi da 4 armature non è conveniente, quindi la prima linea arretra leggermente. La prima armatura a forza di botte prese cade a terra a pezzi, tutta ammaccata e la seconda la segue dopo un po’. Alcuni dei presenti sono assai feriti ma resistono tenaci, e dopo un po’ riappare Lorena di fianco a Muscy e si ributta nella mischia. Piero comincia a curare a destra ed a manca, in particolare Matteo che appare piuttosto pesto a causa delle botte che ha preso. Con il supporto di tutti il sanguinoso scontro arriva alla conclusione, con tutto il gruppo ancora in piedi, un po’ malconcio.

 

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