DnD 5e: un villaggio con alcuni problemi

Il gruppo si sta avviando verso la magione del sindaco, seguendo Oreus e Bulghir, quando improvvisamente si manifesta su Piero l’effetto che ormai si riconosce a prima vista: sfocatura, piccole scariche elettriche e “Pop!”. Piero svanisce sotto gli occhi di tutti. Questa volta però al suo posto appare Clo, estremamente stupita e considerevolmente nuda!

Una mezza barbara nuda in mezzo alla strada desta qualche piccolo strillo di stupore nel gruppo di bambini che stanno sciamando curiosi dietro a tutti, fortunatamente Fab, che si era appropriato dell’armatura di cuoio offerta da Sylonna, può cedere a Clo il mantello, che rapidamente la barbara indossa coprendosi meglio che può (sì, come si può intuire arriva solo alle ginocchia, ma è decisamente meglio di niente). Le due guardie invece non sembrano essersi accorte dell’evento e proseguono impettite verso la casa del sindaco, come da programma.

Matteo ed Andrew si chiedono se tutti questi personaggi incontrati siano PNG gestiti dall’intelligenza artificiale, notando che comunque sembra che siano veramente ben gestiti dal gioco. Fab (Ascanio) invece parla un po’ con Bulghir: “Madonna Bulghir, è difficile svolgere il mestiere delle guardie in questa vostra cittadina?”. Mentre Clo scoppia a ridere, Bulghir guarda Fab un po’ pensierosa “Fino ad un paio di giorni fa l’occupazione principale era soprattutto mangiare ciambelle. Poi sono arrivati i casini di cui però non capisco moltissimo e quindi è meglio se ve li spiega il Sindaco. Posso solo dirvi che siamo in quarantena!”.

Fab comincia a spiegare che lui ha avuto una specie di amnesia, e che il gruppo si è trovato ad essere in questa situazione. Bulghir però sembra ascoltare senza particolare coinvolgimento, ma quando Clo chiede gentilmente “ma ci sono ancora ciambelle” Bulghir si illumina rispondendo: “Beh, sì, in taverna ce ne sono a volontà di ciambelle. Le abbiamo lasciate là per venire da voi portandoci dietro solo le cose indispensabili!” ed esibisce i due boccali di birra che tiene ancora in mano.

Fab si informa “Saprebbe dirmi quale sia la città più vicina a questo paesello?”. “Ma certo, è Dome-Sohl!”. Fab a questo punto improvvisa fingendo di ricordarsi “Ah, sì, Dome-Sohl! Ecco dov’era la mia bottega! Sa, io sono un mercante. Non mi ricordavo più … Ma in questo paesino esiste per caso una banca?”. Andrew lancia uno sguardo assassino verso Fab e dà un forte colpo di tosse. Clo ride ancora più forte, seguita da Matteo.

“Una che?” risponde perplessa Bulghir. Fab prosegue imperterrito “Perché vede, avremmo bisogno di rifornirci, come vede siamo stati derubati …” ma interviene Matteo ad impedire che il discorso vada troppo oltre borbottando “Fab sta entrando troppo nel personaggio” e poi si rivolge ad alta voce a Bulghir “Quante anime fa questo paesino?” e Bulghir sorridendo “Credo siamo quasi trecento” poi si rivolge nuovamente a Fab “Non so cosa sia una banca, ma se cerchi dei forzieri mi sa che devi andare parecchio lontano da questo villaggio”. Fab non demorde “E il sindaco è un uomo benestante? Magari potrebbe farci un prestito …” ed il sorriso sul volto di Bulghir si allarga “Che sappia io di persone benestanti non ce n’è neanche una …”.

Finalmente Fab si arrende e ringrazia “Madonna, la ringrazio per tutte queste utili informazioni”, mentre il resto del gruppo sghignazza divertito.

“Signor sindaco, sono Oreus, abbiamo ospiti, possiamo entrare?” esordisce Oreus bussando alla porta del municipio. “Ma certo Oreus” risponde una vociona da dentro, che aggiunge quasi borbottando “Da dove arrivano questi ospiti?”.

sindaco Rasmus GhiomLa porta si apre e si vede il sindaco. “Benvenuti, ospiti, io mi chiamo Rasmus, e sono il sindaco di Sustet. Da dove saltate fuori?” poi vede lo gnomo “Ah, ciao Musmus!”.

Musmus si fa largo nel gruppo, si porta davanti al sindaco e comincia “Queste persone erano più o meno smarrite nel Bosco dei Sussurri. Mi hanno aiutato contro un gruppo di predoni goblin nonostante fossero completamente spaesati e nudi. Sylonna mi ha suggerito di portarli da voi, che magari avete la possibilità di accoglierli”.

Rasmus allora si rivolge al gruppo “Prego allora, accomodatevi” e si scosta per far accedere ad un ampio stanzone con una serie di panche disposte in modo da formare un semicerchio attorno ad un grosso tavolo dietro al quale c’è una grossa sedia. Da un lato della stanza partono delle scale verso l’alto che portano ad una ringhiera dietro la quale si intravedono alcune porte. Dal lato opposto ci sono invece scale che scendono nel sottosuolo.

“Questa è la sala incontri del villaggio, vi siete appena persi un incontro generale di emergenza. Ma prego, accomodatevi, raccontatemi …” dice Rasmus.

Muscy interviene immediatamente “Ma emergenza per cosa? Beh, intanto mi presento, sono Decron, il conte della contea di Desbrucs”.

“Oh, molto lieto conte Decrum! Ma quindi lei viene da lontano? Non ho mai sentito parlare di questa contea.”

Muscy riprende: “Certo, però al momento vago per queste terre …” e nel frattempo Clo sta nuovamente ridendo “con questi ragazzi ci siamo trovati all’improvviso qua, lontani dalla nostra terra”

Rasmus si rivolge al gruppo “Deduco che quindi voi siate gli accompagnatori del conte”. Matteo risponde prontamente “Sono la sua guida spirituale”. Rasmus torna a rivolgersi a Muscy “Affascinante. Succede di rado di incontrare persone della vostra razza, senza offesa naturalmente, con titoli nobiliari. I ragazzini del villaggio presumo si siano notevolmente stupiti a vedervi”. “Più che altro per la mezzorca nuda” aggiunge Matteo.

Il sindaco sposta la sua attenzione su Clo “Oho! Abbiamo una compagnia davvero interessante. Fatemi indovinare: guardia del corpo del conte?”, al che Clo risponde con un rutto soddisfatto. “Immagino equivalga ad un sì nella vostra favella”.

Muscy riprende a parlare “Deve esserci stata una qualche magia che ci ha trasportati qui ma purtroppo abbiamo anche perso tutte le nostre cose. Solo grazie alla gentilezza di Musmus e Sylonna abbiamo potuto coprirci con queste poche cose che abbiamo”. Rasmus resta un attimo perplesso “Oh, questo è assai disdicevole, in effetti queste poche cose vi coprono, ma non così tanto. Ma visto che Musmus sostiene che lo avete aiutato contro dei predoni vuol dire che siete comunque delle persone gentili ed in gamba. Eh si, se avete affrontato dei predoni praticamente da nudi siete stati davvero bravi”.

Clo aggiunge “Ci mancano ancora delle cose, a me un’ascia bipenne per esempio”.

Rasmus continua “Beh, prima di tutto per chiarire la situazione risponderò ad una domanda che avete fatto poc’anzi: l’emergenza. Il concilio del villaggio si è tenuto per diversi motivi, il primo dei quali è indire una quarantena nel villaggio: l’ordinanza ha stabilito che ai residenti non è consentito uscire dal villaggio stesso.”

Si leva un coro di “Ah!” dal gruppo. “Anche voi?” aggiunge Matteo, ma il sindaco, continuando il discorso non sembra aver colto la strana affermazione. “Sono successe due cose estremamente disdicevoli…” Matteo chiede se qualcuno ha mangiato un pipistrello  e Fab chiede se al contrario sia stato un pipistrello a mangiare qualcuno. Rasmus prosegue in discorso “Direi piuttosto una cosa più simile a quanto ha affermato lui (indicando Fab),  E’ in paio di giorni che praticamente senza alcun preavviso appaiono dal nulla mostri di ogni genere, che hanno anche invaso tutte le vie di comunicazione attorno al villaggio. Anche perché se si trattasse di mostri sensati in qualche modo potremmo organizzarci per affrontarli…”

Matteo lo interrompe “Scusa! In che senso ‘sensati’?” e Rasmus riprende “Nel senso che se fossero dei goblin, grazie all’aiuto di Musmus e qualche cittadino volenteroso lì avremmo anche gestiti, ma purtroppo non è così. Sono apparse orde di non morti, abomini vari, …”

Interviene nuovamente Matteo indicando Muscy “Il mio signore ha abbattuto un minotauro, ci è inciampato sopra” Musmus interviene a puntualizzare “Confermo, e lo hanno fatto nonostante fossero davvero male attrezzati!” e Muscy ne approfitta “Quindi forse potremmo renderci utili alla vostra causa! Ovviamente avremo bisogno di …” Clo lo interrompe “Birra!” e Musci le lancia una occhiata storta.

“Birra ne potrete sicuramente avere, ma penso di capire a cosa si stava riferendo il conte, vorreste equipaggiamento adeguato vero? Qua entriamo però a parlare del secondo problema che abbiamo discusso nel consiglio cittadino, ma non prima di aver completato il parziale elenco di mostruosità avvistate: un drago nero!”.

Questa cosa scatena tutta una serie di commenti sul numeri mancanti e sulle copie stampa, per cui nella foga anche il sindaco aggiunge “Non mi risulta che qualcuno in paese lo abbia già letto” qualsiasi cosa questo voglia dire. Poi continua “Avevamo anche mandato in avanscoperta due mercenari che erano a Sustet in taverna, per vedere se riuscivano a raggiungere Dome-Sohl per chiedere soccorsi, ma non sono più arrivate notizie”.

Dopo un ampio sospiro riprende “Ma passiamo al secondo problema, che volendo è anche più impellente, visto che finora tutti questi mostri tendono a non entrare nel villaggio e quindi siamo relativamente al sicuro, lasciando ovviamente i ragazzini di vedetta attorno al villaggio col compito di venire a chiamare le nostre poderose guardie in caso di avvistamenti”.

Matteo interrompe il fiume di parole “Sindaco, una domanda: sono comparsi di recente anche degli altri avventurieri come noi un po’ spaesati? Oltre ai mostri ovviamente”. Rasmus riflette un attimo “No, non che mi risulti, c’erano solamente i due avventurieri che erano qua e non mi sembravano spaesati, anzi, erano piuttosto avidi: volevano, pensate, essere pagati e purtroppo qua nel villaggio le risorse sono piuttosto limitate. noi siamo un villaggio di frontiera, e le nostre attività sono soprattutto la pesca e fare legna. Attività sicure certo, ma anche poco redditizie. Volevamo pagarli con pesci e legname ma non sembravano del tutto convinti. avevamo chiesto anche al mercante del villaggio, il quale però ha scorte limitate a causa di un ulteriore problema, che sarebbe il terzo problema, che per il momento direi che possiamo trascurare”.

Fab appoggia una mano sulla spalla del sindaco “Vedo che sono tempi duri sia per voi che per noi purtroppo! Bisogna unirsi ed aiutarsi” mentre Lorena borbotta “E con cosa ci può pagare? Con quanti pesci?”. Ma viene ignorata (o forse non sentita) dal sindaco.

Musmus a sua volta porta una sua testimonianza: “Confermo che anche nel Bosco dei Sussurri avvengono le stesse cose, come nel caso del minotauro che abbiamo citato prima, o di uno stormo di arpie che ho visto passare sopra il bosco”.

Matteo a questo punto chiede al sindaco se il gruppo può conferire un attimo in privato e Rasmus annuisce sorridendo, e si allontana per finire il discorso con Musmus.

Matteo quindi si rivolge la gruppo: “Qual è il nostro programma adesso? Quali sono le nostre priorità?”

“Vestirsi! Uscire! Lavarsi! Birra!” le voci di tutti si sovrappongono.

Fab interviene “Secondo me in questo posto conviene restarci il meno possibile. Visto che qua vengono fuori bestie ogni tre secondi inoltre è meglio essere ben equipaggiati.”

Matteo “Ma in nostro scopo è fare soldi?  Livellare? Trovare risposte sul perché siamo qui dentro? Vogliamo andare in una città più importante?” e Muscy interviene “Per prima cosa direi che dobbiamo cercare di uscire di qui!” e Morsac aggiunge “Si, tornare nel mondo reale!”.

Fab interviene “Ma tanto Lucca non si fa, possiamo restare qui, prenderci una vacanza! Tanto quanto tempo sarà passato? Pochi secondi?” Clo ribatte “Io vorrei andare in taverna, mangiare, bere birra!”

Matteo riprende “In ogni caso dobbiamo vestirci ed armarci … ma mi sorge un dubbio: se qualcuno di noi qua morisse?” e Muscy “Ecco, appunto” e Lorena “Sarebbe meglio non scoprire cosa succede, vero?” … assenso generale.

Muscy sostiene “Comunque come in qualsiasi gioco dovremmo scoprire quali sono i nostri obiettivi” e Matteo “Già, mi aspetto che ci sia qualcuno che ci dice ‘Avventurieri, ho bisogno del vostro aiuto, ho questa quest per voi’ … o forse il gioco è fatto meglio…”. Muschi chiosa “Eh, infatti, non è che possiamo vagare così a c. di cane” e Clo aggiunge “Appunto, quando il gioco finisce si esce dal gioco, come Jumanji”. “O magari ci permette di salvare ed uscire”. “O di salvarci ed uscire” “Dovremmo cercare un punto di salvataggio”.

A questo punto a Muscy viene in mente di toccarsi la spalla: riappare il suo menù in rosso, questa volta la voce di menù “Vite (0)” è attiva ed al fondo del menù è apparsa la voce “Messaggi”. Selezionando la prima appare il messaggio “Nessuna vita disponibile”, mentre il secondo manda ad una schermata vuota. Tutti gli altri invece hanno in menù in verde senza voci diverse da quelle che avevano visto in precedenza.

Interviene Andrew “Quello che mi dà da pensare è che l’invasione di mostri c’è stata a partire da qualche giorno fa: non è che sia da quando hanno lanciato il gioco?” e Lorena aggiunge “Eh, si questo gioco ha dei bug grossi come una casa!” e Matteo “E’ un’alfa in effetti”.

Matteo a questo punto dice “ok, allora potremmo tornare dal sindaco per vedere se trova una quest per noi” ed il gruppo annuisce all’unisono e torna dal sindaco.

Rasmus li vede avvicinarsi “Avete confabulato? Bene, volevo finire il discorso per chiarirvi la situazione. Noi siamo poveri, ma non abbiamo il braccino corto. Purtroppo però è sorto un altro problema: alcuni abitanti in una casa vicina alla palude ed alcuni pescatori che erano nella stessa palude, sono scomparsi. Avevamo però difficoltà perché le nostre prodi guardie dovrebbero difendere il villaggio da eventuali attacchi. Una cosa possono fare alla volta! Abbiamo però trovato nella casa dove è scomparsa la famiglia che dicevo, questo…” comincia a scavare in una tasca interna del vestito ed estrae una pergamena che srotola e fa vedere a tutti. E’ scritta in modo estremamente sgrammaticato con lettere incerte.

ABBIAMO I VOSTRI CIRCONCITTADINI LASSIATE UNA ARMA E O UNA ARMATURA DI METALO IN TRONCHIO CAVO A INIZZIO DELA PALUDE QUELO CON MUCHIO

Fab, Matteo e Muscy cercano di capire se il sindaco sia sincero e dall’espressione affranta dello stesso si percepisce notevole preoccupazione. Esaminando quindi anche la pergamena Fab nota che sicuramente è scritta da qualcuno che non ha l’abitudine a scrivere, ed inoltre che la stessa pergamena è sporchissima ed umida, come se fosse stata nel fango.

Secondo Morsac dalle richieste potrebbe trattarsi di avventurieri come il gruppo presente. Forse più giovani e più analfabeti aggiungono Fab e Matteo.

Rasmus prosegue: “Al villaggio abbiamo raccolto quello che potevamo fornire per pagare il riscatto, ma la vostra presenza mi ha fatto venire in mente un’idea interessante: e se noi dessimo a voi l’equipaggiamento raccolto e voi, che avete dimostrato a Musmus di essere molto capaci, vi occupaste di salvare i rapiti?”

Coro unanime “Ci stiamo!”

Rasmus aggiunge “Se poi quando siete lì e vedete che il pericolo è troppo grande consegnate le armi e le armature dicendo che le avete indossate per non perderle, o qualcosa del genere, no?”

Fab chiede “Ma i suoi cittadini rapiti sapevano scrivere?” ed il sindaco riflette un po’ “No, sono solo boscaioli e pescatori … ah, forse la bambina, Essa, potrebbe saper scrivere un pochino”. Fab incalza, temendo una truffa da parte dei personaggi scomparsi “E lei signor sindaco si fida di questi circoncittadini?” “Ma certo, li conosco da quando sono nati! E poi non so cosa se ne farebbero di un’armatura due pescatori o dei taglialegna”.

Clo e Lorena chiedono a questo punto di vedere l’equipaggiamento e qualcosa da mangiare ed il sindaco specifica che se il gruppo decide di aiutare riceverà naturalmente l’ospitalità, vitto ed alloggio, oltre all’equipaggiamento disponibile.

Il gruppo, in accordo col sindaco, decide di prendere l’equipaggiamento, nutrirsi e bere, e riposare la notte per partire il mattino dopo. Vengono quindi accompagnati negli alloggi delle guardie, che consistono in uno stanzone con una dozzina di posti letto, di cui due sono evidentemente occupati dalle due guardie.

Viene quindi distribuito l’equipaggiamento che era stato raccolto per il riscatto: un’ascia bipenne, una spada lunga, due pugnali e due cotte di maglia. Un po’ delusa Lorena chiede se c’è dell’equipaggiamento non in metallo ed il sindaco spiega che questo era quanto era stato chiesto come riscatto, ovvero armi ed armature in metallo. Per cui promette di trovare qualcosa di adatto a lei.

Mentre il gruppo si rifocilla (e Fab si abbuffa di ciambelle dolci) il sindaco porta anche una armatura di cuoio ed uno scudo di legno per Lorena, oltre ad una quantità di vestiti normali ed un bel po’ di equipaggiamento di base chiesto da Fab. Lorena molto soddisfatta abbraccia il sindaco. Inoltre su richiesta di Fab il sindaco prepara e consegna al gruppo una lettera di incarico che spieghi che stanno agendo nell’interesse di Sustet.

Il mattino dopo mentre si stanno preparando ricevono i saluti di Musmus, che deve tornare al Bosco dei Sussurri e li invita ad andarlo a trovare: saranno sempre benvenuti. Poi il gruppo parte verso la palude, seguendo le indicazioni del sindaco. La strada è molto facile, basta seguire una stradina di campagna fino in fondo e, dopo aver passato l’ultima casa solitaria (dove è stata rapita la famiglia), si finisce dritti nella palude, proprio all’altezza del tronco cavo citato nella richiesta di riscatto.

Il gruppo si avvia verso la palude mentre Lorena ne approfitta per procurarsi materiali dal bosco per adornare il proprio vestiario. Arrivati all’altezza della casa dove è stata rapita la famiglia il gruppo decide di esaminare la casa stessa, in cerca di tracce o indizi.

Fab cerca trappole mentre Andrew lo protegge, poi Morsac cerca indizi su cosa possa essere successo. Trappole non ce ne sono, mentre aprendo la porta (che non era comunque chiusa a chiave) si vedono abbastanza chiaramente segni di lotta, sedie rovesciate e rotte, anche tracce di sangue. Intanto Muscy lancia su di sé armatura oscura.

Fab esamina la casa in cerca di oggetti, cose utili o semplicemente roba da saccheggiare e trova un borsello di monete nascosto dentro al caminetto, dietro un mattone, un borsello con 3 monete d’argento e 10 di bronzo. Andrew e Morsac tirano una scozzata a testa a Fab mentre quest’ultimo cerca di intascarsi il borsello. Fab decide di seguire le indicazioni di Andrew e Morsac e ripone il sacchetto. Clo riesce a trovare una accetta da boscaiolo e decide di prenderla.

Clo e Lorena cercano animali (fuori e dentro la casa), e Lorena individuando un gatto lancia un incantesimo per parlare con lui.

Lord Micius lo Sventrapapere
Lord Micius lo Sventrapapere

Lorena gli chiede subito da quanto lui è qua e lui risponde “Questa è casa mia”. “Si, ma da quanto sei in questa casa?” ribatte Lorena. “, “Da quando sono nato” risponde leccandosi una zampa anteriore.

“E chi ti dava da mangiare?” continua Lorena.

“C’erano dei servi umani che mi davano del cibo e pulivano dove io defecavo” risponde il gatto.

“Puoi dirci cosa è successo ai tuoi custodi umani? Ai tuoi servi umani, intendo” e  lui risponde “Si, sono stati aggrediti, e questo è molto brutto perché non mi hanno portato da mangiare”.

Lorena cerca di indagare più a fondo “E tu c’eri quando sono stati aggrediti?” e lui risponde “Si, ma loro non sono stati abbastanza scaltri, come me, da mettersi al riparo. Sono arrivati questi tizi viscidi che non avevo mai visto prima e che puzzavano di fango”. Lorena un po’ stupita “Di fango? Ma erano umani?”

“No, non erano umani, non avevo mai visto niente di simile.” “Riesci a descrivermeli meglio?” il gatto riflette un attimo poi “Stavano ritti come voi sulle zampe posteriori, mentre portavano delle cose sulle zampe anteriori”. Lorena cerca di capirci qualcosa “Erano tipo dei lucertoloni?” “Forse somigliavano di più a delle rane”.

Lorena a questo punto riflette se lei o il suo personaggio riescono a capire qualcosa di più da questa descrizione, e la risposta è che il PG è Lorena stessa per cui Lorena sa tutto quel che Lorena sa, mentre Lulù potrebbe avere informazioni ulteriori da fornire ma in questo caso non ne ha.

“Ed erano in molti?” continua ad indagare Lorena. Il gatto sembra di nuovo riflettere, o cercare di contare “Direi più o meno come voi.”, E Lorena aggiunge “Ma parlavano o emettevano solo versi?” “Tutti quanti voi emettete solo versi, ed anche quei tizi, solo un po’ diversi”.

Lorena si rivolge al gruppo dicendo “Si, ho capito, potrebbero essere stati quelli che hanno scritto il messaggio sgrammaticato”. Il resto del gruppo la guarda perplesso avendo sentito solo miagolii fino a quel momento. Vedendoli smarriti riassume in ‘umanese’ quanto detto sinora col gatto.

Tornando a rivolgersi al gatto “Erano ancora vivi i tuoi servitori quando sono stati portati via?”

“Si, la cucciola urlava e piangeva, quindi di sicuro lei era viva”

“E c’erano dei feriti?” e lui risponde “Si, ho assaggiato per terra quelle macchie e sapevano di sangue”

Lorena a questo punto chiede al gruppo se vengono in mente altre domande, poi chiede di nuovo “Sai la direzione in cui sono andati? Verso la palude?” e lui “Io ero ben nascosto ma li ho sentiti andare lontano da dove vivono le altre creature come voi.”

“E quanto tempo fa è successo?” chiede ancora Lorena ottenendo in risposta “è passata una notte”.

Non avendo in mente altre domande Lorena accarezza il gatto, che si lascia accarezzare molto volentieri facendo le fusa. “Ne hai da mangiare?” “Non tanto” il gatto la fissa speranzoso. Lorena guarda nelle provviste che le sono state date dal villaggio, trova della carne essiccata che peraltro lei non mangia, e gliela porge. Il gatto la afferra voglioso. “Grazie mille! Se ripassi da queste parti farei volentieri un’altra chiacchierata” le dice il gatto
“e se trovi i miei servitori umani ti prego di riferire che qua io ho bisogno di loro. Dì loro che Lord Micius lo Sventrapapere li aspetta.”.

Clo suggerisce a Lorena se ci son altri animali che potrebbero aver bisogno di cure, ma alla domanda di Lorena Lord Micius risponde di non preoccuparsi, che lui sa che c’è una famiglia di topi ma pensa di occuparsene personalmente.

A questo punto si salutano “Buona caccia!” ed il gruppo riparte verso la palude.

tronco cavo
tronco cavo

Dopo circa un chilometro la stradina porta ad una piccola radura, al fondo c’è un tronco cavo, sdraiato, dopo il quale inizia la palude.

Il gruppo si guarda intorno con attenzione ma non sembra esserci nulla da notare, quindi si avvicinano tutti al tronco ma non cambia nulla, si sentono rumori classici che ci si potrebbero aspettare in una palude.

Matteo decide di nascondersi su di un albero senza farsi notare, mentre gli altri raccolgono alcuni oggetti metallici da lasciare nel tronco: un paio di pugnali, una spada corta ed un’accetta. Nel frattempo anche Lorena si nasconde dietro ad un cespuglio. Fab cerca nel terreno tracce di qualsiasi tipo e finalmente trova ad una decina di metri dal tronco alcune tracce, che sembrano di piedi palmati. Ce ne sono alcune che escono dalla palude ed altre più recenti che vi rientrano.

Poi siccome si continua a non vedere niente di strano il gruppo decide di allontanarsi lungo la strada da cui sono arrivati. arrivati ad una trentina di metri si fermano per vedere da lontano se succede qualcosa. Mentre tutti sono guardinghi però è Lorena che ad un certo punto subisce il solito effetto sfocatura con scariche elettriche, e sparisce di botto, lasciando di stucco Matteo che la stava vedendo dalla sua postazione (ed aveva il sospetto che fosse troppo visibile, motivo per cui forse i rapitori non si sono fatti vedere).

Anche il gruppo si accorge che Lorena sembra essere scomparsa, ma improvvisamente da Clo si espande una nube di polvere ed uno strano odore viene percepito da coloro che la circondano. Morsac si accascia al suolo. Nel frattempo Lorena riappare, ma in mezzo al gruppo e non vicino al cespuglio dove si era infrattata.

Lorena ed Andrew esaminano Morsac: sta evidentemente dormendo (russa anche un po’). Lorena decide quindi di schiaffeggiarlo per svegliarlo ed in effetti funziona: il guerriero si riprende.

Fab intanto decide di nascondersi a sua volta e di entrare tra i cespugli e riavvicinarsi al tronco da nascosto, tenendosi a gittata di arco corto.

Mentre gli altri sono piuttosto perplessi dagli effetti speciali a cui hanno assistito, Fab si concentra sul tronco e nota a malapena una mano verdastra che sbuca dall’acqua e comincia a frugare nel tronco cavo.

uomo rana
uomo rana

Fab fulmineo scocca una freccia mirando alla mano per cercare di inchiodarla al tronco. Ci riesce! Un urlo bestiale proviene dalla palude ed una creatura umanoide con l’aspetto anfibio sorge dall’acqua dietro al tronco, con la mano inchiodata allo stesso. Di fianco a lei ne emergono altre due e ai loro lati sorgono dall’acqua tre grossissime lucertole (dimensione pony) dall’aria molto aggressiva.

lucertola gigante
lucertola gigante

Nello stesso momento Matteo ha un piccolo giramento di testa: improvvisamente non si ricorda più di essere Matteo, ma è diventato Juza, in tutto e per tutto!

A questo punto scoppia il finimondo: Clo ed Andrew da una parte e Matteo dall’altra partono all’attacco di due dei lucertoloni, mentre Lorena si trasforma in un lupo crudele e parte alla carica per aiutare Matteo. Morsac comincia a scagliare frecce e Muscy a lanciare Deflagrazione occulta. Fab nel bosco riprova a lanciare una freccia, con il risultato di attirare l’attenzione di un uomo rana. Il combattimento è parecchio veloce, grazie alla collaborazione dei due gruppetti compatti che riescono con pochi colpi a stendere tutti i lucertoloni, mentre però l’uomo rana che ha assalito Fab riesce a ferirlo con la lancia che tiene in mano. Sistemate le lucertolone Lorena si accorge che i due uomini rana vicino al tronco hanno preso le armi lasciate nel cavo e si sono tuffate nella palude ma che Fab sembra essere in difficoltà da solo, quindi a grandi balzi corre ad aiutarlo e squarta l’anfibio con le sue acuminate zanne.

Ad Andrew, che era corso a sua volta per soccorrere Fab, non resta che curarlo imponendogli le mani.

La quiete cala di nuovo nella radura.

 

 

 

 

 

 

 

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