DnD 5e: in giro per il bosco

Mentre Matteo e Piero sono sui bordi del pozzo a cercare di aiutare gli altri ad uscirne, vedono le braccia di Morsac e poi tutto il suo corpo vibrare, emettere delle scariche elettriche e svanire nell’aria!

In fondo al pozzo nel frattempo Fab e Clo svaniscono allo stesso modo, lasciando tutti basiti.

“Ah!” reagisce Pero “… allora si può uscire!” ed attiva immediatamente il proprio menù. Leggermente deluso lo deve esattamente come lo vedeva prima, ovvero con il solo link di presentazione attivo e tutto il resto disabilitato in grigetto.

Matteo, molto pragmatico ricorda a tutti che ha sentito dei rumori nel bosco poco prima e che sarebbe quindi il caso di far uscire prima possibile gli altri dal pozzo, non si sa mai.

Lorena suggerisce dal fondo del pozzo di provare a cercare qualcosa tipo una liana o un ramo robusto per aiutare la gente nel pozzo ad uscire, ma i due sul bordo del pozzo non vedono niente di adatto. In ogni caso Matteo e Piero cercano di concentrarsi per capire qualcosa di più dei rumori che Matteo aveva sentito ed allo stesso modo anche Lorena ci prova, dal fondo le pozzo.

Le aguzze orecchie elfiche di Piero gli consentono di sentire in lontananza, a circa un centinaio di metri, movimenti tra cespugli, che sembrano provocati da diversi esseri di dimensioni ridotte che si spostano verso la radura.

Lorena sente un rumore dentro al pozzo: si volta e vede nuovamente l’effetto di sfocatura con scariche elettriche che si è verificato al momento dell’apparizione delle arpie. Si materializza Morsac.

“Morsac!” esclama Lorena.

“Morsac?” esclama Matteo “Ma Morsac è quassù con noi!”, si guarda intorno e poi si ricorda della sua sparizione “ah, no, non è qua!”.

Lorena abbraccia Morsac, mentre tutti quanti si guardano in faccia stupiti.

Morsac si ricorda solamente che improvvisamente ha avuto una strana sensazione in cui si sentiva diventare immateriale, poi il buio e la completa assenza di sensazioni. E poi di essere riapparso in fondo al pozzo con Lorena che lo fissava con tanto d’occhi. Morsac spiega come si era sentito, a sua sensazione, per un attimo.

Smaltita la sorpresa si riprendono i tentativi di uscita dal pozzo. Piero resta a cercare di afferrare chi cerca di saltare fuori dal pozzo mentre Matteo va sul limitare della radura nella direzione da cui Piero gli ha indicato la provenienza dei rumori. Lorena catapultata da Morsac ed afferrata da Piero finalmente riesce a saltare fuori.

Matteo usa “la maschera della selva” per nascondersi nel bosco e “svanisce” tra i cespugli. Mentre proseguono i tentativi di acrobazia Lorena va a cercare sul limitare della selva qualcosa da usare per aiutare ad uscire, come liane, o rami sufficientemente robusti, ma purtroppo la fitta boscaglia è composta in gran parte da cespugli inutili e da alberelli troppo fragili per sostenere il peso di una persona.

Matteo sente i rumori che si stanno avvicinando a circa una cinquantina di metri. Potrebbero essere delle voci, ma a questa distanza nel fitto della boscaglia non si riesce a vedere a questa distanza e quindi non è chiaro cosa potrebbe essere. Decide quindi di avvicinarsi rimanendo nascosto e silenziosamente.

Nel frattempo finalmente Morsac grazie (finalmente) da una poderosa spinta da parte di Muscy e con un’agilissima capriola balza fuori dal pozzo ed atterra nella radura. Nel frattempo Lorena si avvicina al limitare della radura e si nasconde tra i cespugli (o almeno lei crede).

Matteo intanto si avvicina all’origine dei rumori, nascosto talmente bene che è indistinguibile da un albero.

Restano Andrew e Muscy in fondo al pozzo a tentare di lanciarsi a vicenda, mentre Lorena si accorge che ha perso completamente di vista Matteo. Matteo infatti si è addentrato nella boscaglia e restando nascosto finalmente vede chi produceva i rumori: è una squadriglia di goblin!

Li vede chiaramente, stanno confabulando tra di loro in lingua goblin, per cui non li capisce, ma stanno chiaramente indicando la radura e sembrano preoccupati. Ripartono infatti verso la radura muovendosi molto più cautamente e passano proprio davanti a Matteo, che per rimanere nascosto resta anche immobile e silenzioso.

Dal pozzo Piero cerca di sentire se percepisce ancora rumori ma adesso non sente più nulla. Nel frattempo con una poderosa spinta da parte di Andrew ed un colpo di reni formidabile, Muscy riesce a sua volta a saltar fuori dal pozzo urlando “Yuhuuuuuu!”.  Matteo nota che i goblin si fermano un attimo rizzando le orecchie, poi si chinano e si muovono ancora più cautamente di prima. Lui li segue più stealthy che mai.

Mentre il gruppetto al pozzo si sta organizzando per trovare un modo per tirar fuori Andrew, e Lorena riesce a sentire che i rumori dal bosco si stanno avvicinando (e sono rumori davvero molto flebili), una voce nella radura “Che succede?”. E’ apparso Fab! Ed è fuori dal pozzo!

Il piano: Muscy tiene Piero per i piedi a testa in giù nel pozzo. Piero prepara il trucchetto guida per aiutare Andrew nella sua acrobazia. Funziona! Muscy tiene Piero che tiene Andrew. E finalmente tutti sono fuori!

Lorena sente che i rumori si avvicinano alla radura, non saranno a più di una decina di metri.

Il gruppo finalmente si trova di fronte i goblin, che sbucano dalla radura. Questi ultimi sembrano sorpresi, forse soprattutto dal fatto di vedere un gruppo di gente nuda in mezzo al bosco.

Piero è il primo a reagire: “Fiamma sacra!” ed un goblin viene avvolto da una fiammata che lo bruciacchia per bene.

Lorena resta nascosta, mentre Andrew gli urla contro, cercando di spaventarli! Un robusto tizio nudo che ti urla contro evidentemente funziona, infatti 4 goblin restano basiti e uno di loro invece si volta e scappa a gambe levate! L’ultimo invece si paralizza sul posto.

Il fuggitivo però cade dalla padella nella brace perché si trova davanti Matteo, che era dietro di loro e lo colpisce con un pugno in faccia ed un calcio che lo stende.

Manche Muscy decide per un ruggito per intimidire i goblin rimasti, che ottiene il risultato di seminare il panico e tutti quanti i goblin partono di corsa nel bosco, ad eccezione di quello paralizzato.

Morsac prova a colpirne uno di quelli che fuggono con un cazzottone ma lo manca. Piero lancia un’altra fiamma sacra alla sua vittima precedente ma il goblin era talmente terrorizzato che la evita.

Anche Fab ed Andrew cercano di colpire uno dei goblin in fuga ma li mancano. Matteo invece si vede passare di fianco i goblin in fuga. Ne affronta uno ma lo manca, ma quando questo cerca di scappare disimpegnandosi si becca un terrificante calcio rotante che quasi gli stacca la testa dal corpo.

Muscy a sua volta ne stende uno con una deflagrazione occulta. Gli altri si infilano nella boscaglia. Dopo poco si sentono delle urla dalla direzione dove sono scappati. “Wattaaaa! Swa! Swa! Swa!”. Si sente anche un rumore di lame ed urla di dolore di goblin. Pochi istanti e poi cala il silenzio.

Morsac, Fab e Piero saccheggiano i cadaveri dei goblin rimasti a terra. Andrew cerca di percepire il male in zona ma non rileva nulla.

Musmus
Musmus

Matteo si avvicina furtivo a dove ha sentito i rumori di combattimento. Vede per terra i tre goblin fuggitivi, ben macellati, e su di loro troneggia uno gnomo in armatura di cuoio, con due spade corte coperte di sangue in mano ed un’aria assai soddisfatta.

Matteo, da nascosto, dichiara “Il nemico del mio nemico è mio amico!”. Lo gnomo sorpreso volge lo sguardo su Matteo, socchiude gli occhi e finalmente lo vede. “Ah, un elfo!”.

Sarcastico Matteo risponde “Grazie, capitan Ovvio! Purtroppo come vedi, mi hanno rubato i vestitim questi schifosi. Ti ringrazio per averli abbattuti.”

Stupito lo gnomo “Hanno avuto il tempo di rubarti i vestiti? Li stavo inseguendo!”

Matteo fa finta di niente “Mi presento, mi chiamo Juza. Come puoi vedere sono un elfo dei boschi.”

“Hai fatto bene a dirmelo perché voi elfi vi riconosco solo da vestiti! Sei maschio o femmina?”

Lo gnomo vede anche gli altri che hanno deciso di farsi vedere, tranne Fab che si nasconde in un cespuglio. Un largo sorriso gli appare sul volto mentre chiede “Stavate facendo una festa?” evidentemente riferendosi al vestiario mancante del gruppo. Si infila abilmente le spade nel fodero e si dirige verso il resto del gruppo, nella radura. Quando è ben visibile dice “Mi presento, sono MusMus, il custode del bosco.”.

Piero chiede subito allo gnomo “Senti Musmus, ma tu sei un giocatore o una persona di questo mondo?”.

Musmus lo guarda divertito “Stai cercando di invitarmi a giocare a dadi?”

Piero ridendo “Ok, sei una persona di questo mondo”, mentre Andrew gli dice sottovoce “Sei appena riuscito a fare la presentazione più strana che tu potessi fare”.

Lorena chiede “Da dove vieni Musmus?”

“Io veramente abito qua, nel bosco dei Sussurri, ma la domanda sarebbe piuttosto da dove venite voi, nudi in mezzo al bosco. E non raccontatemi che i vestiti ve li hanno rubati i goblin, come diceva lo strano elfo [indicando Matteo]”.

Piero sta per rispondere “E’ una storia lunga e complicata …” mentre Lorena comincia con “Ci piacciono i boschi …”

Muscy “Musmus, lasciamo perdere queste cose, dimmi piuttosto, dove possiamo trovare dei vestiti?”

Musmus si guarda in giro un po’ disorientato, poi “Mah, secondo me la cosa più sensata alla fine l’ha detto l’elfo strambo, ovvero che i nemici dei miei nemici eccetera … quindi penso che siate dalla mia parte. Lasciamo stare la storia dei vestiti, anzi, potrei portarvi dalla mia amica Sylonna, che forse potrebbe avere qualcosa della vostra misura.”

Matteo “Solo una domanda prima, dove ci troviamo?”

“Nel bosco dei Sussurri”

“Si, ma in che mondo, in che regione?”

In po’ perplesso per la domanda “Siamo vicino al villaggio di Sustet, nella regione della città di Dom-Sohl. Siete proprio persi eh?”.

Fab interviene “Eh mi ricordo di essere stato un mercante ma mi deve essere successo qualcosa, ho perso tutto, le merci, la memoria, anche i vestiti! Non mi ricordo quasi come mi chiamo”

“Ah! E come ti chiami?”

“Mi sembra di chiamarmi Ascanio”

Musmus a questo punto suggerisce di prendere dai goblin quello che potrebbe essere utile (alcune spade corte e due archi corti), e poi condurrà tutto il gruppo dalla sua amica Sylonna.

La passeggiata nel bosco è relativamente breve anche se non agevole per tutti visto che camminare nudi nel bosco non viene naturale, tranne che alla druida ed agli elfi dei boschi. Dopo una mezz’oretta si arriva ad un tronco estremamente largo (almeno cinque metri) ma mozzo in cima, residuo di un albero gigantesco.

casa nell'albero
casa nell’albero

“Siamo attivati!”  dice Musmus, e poi rivolto verso il tronco “Sylonna! Guarda cosa mi ha seguito fino a qui! Posso tenerli?”. Apre la porta di corteccia e fa entrare il gruppo.

Sylonna
Sylonna

Dentro è arredato in modo completamente naturale, tutto in legno e pietra, dentro c’è una donna vestita di pelli e stoffa, col viso tutto tatuato ed estremamente affascinante, che guarda un attimo sorridente il gruppo ed esclama “Ciao amici nudisti! Cosa vi porta nel bosco dei sussurri?”

Risponde Musmus al volo “Li ho trovati in queste condizioni nel bosco e mi hanno aiutato con quei predoni goblin che stavo seguendo. Pensi di poterli aiutare? Se ho capito bene hanno perso i vestiti”.

Sylonna annuisce e si dirige verso una stanzetta sul retro. Fab fa un commento verso Muscy in dragonide “Ammazza, ‘sta Sylonna!” E Muscy conferma e ridacchia. Gli altri membri del gruppo ad eccezione di Matteo invece non capiscono cosa stia dicendo, questo conferma che la gestione dei linguaggi sembra effettivamente ben fatta. Muscy risponde addirittura tramite un messaggio mentale verso Fab, che gli altri non percepiscono.

Nell’attesa il gruppo si interroga sul piano di battaglia ed esaminano di nuovo il menù. Matteo e Muscy provano contemporaneamente ad accedere al menù PG e notano che mentre quello di Matteo è come è sempre stato, quello di Muscy (che peraltro non aveva mai provato ad accendere) è in rosso invece che in verde. Ma con le stesse funzioni disabilitate. Di conseguenza tutti i presenti provano ad accendere il proprio menù e scoprono che sono tutti in verde tranne quello di Muscy.

Alcuni notano che Musmus sta guardandoli con una espressione stranita, come se stessero tutti guardando cose inesistenti e facendo cose strambe come parlare in lingue strane o commentando cose che lui non vede.

Sylonna nel frattempo è tornata, con un grosso fagotto “Scusate, non ho molto perché normalmente non ho molti ospiti e neppure molte visite, ma è meglio di niente. Provate questi mantelli” e porge loro il fagotto.

Piero ringraziando li prende e li distribuisce, ce ne sono di varie misure e sono lunghi a sufficienza da coprire completamente ed hanno anche il cappuccio. Inoltre Sylonna porge un sacchetto di canapa, pieno a sua volta di sacchetti di canapa dicendo “Prendete anche questi sacchetti, male che vada potrebbero ripararvi i piedi quando camminate nel bosco”.

Lorena chiede se per caso si possono avere delle erbette, ingredienti e materiali vari … Sylonna si illumina e le dice “Druido?” ed alla risposta affermativa di Lorena, Sylonna torna nella stanzetta e si dirige verso una cassapanca. comincia a riempire una borsa con sacchetti e sacchettini e piccoli contenitori e poi torna porgendo il tutto a Lorena “Sono molto contenta che ci sia un altro Druido in circolazione, la mia casa è sempre aperta per te!”. Lorena la abbraccia di slancio!

Piero approfitta per chiedere “Non hai per caso del muschio fosforescente?”

“Un attimo che vado a controllare” risponde Sylonna, che torna di nuovo nella stanzetta a rovistare nella cassapanca. “Eccolo qua” dice a Piero porgendogli un sacchetto.

Fab chiede se per caso Sylonna può imprestare una corda. Lei sorride e dice “Un attimo, adesso penso anche a voi.”. E torna a rovistare nella stanzetta. Matteo intanto chiede una mappa e sente la voce di Sylonna rispondere “Avete già di meglio di una mappa, avete Musmus!”.

Esce dalla stanzetta con un grosso sacco e lo porge. Matteo chiede a Sylonna se per caso ha visto sentito parlare di altra gente strana come il gruppetto che ha di fronte.

Sylonna riflette, poi risponde “Gente nuda in giro per il bosco no. Però so di eventi strani nei dintorni del bosco: sembra ci sia stata recentemente una specie di invasione di creature mostruose di ogni tipo.”

“Questo quanto tempo fa?” chiede Matteo.

“Nell’ultimo paio di giorni, per questo ho mandato Musmus ad indagare”.

Matteo aggiunge “Se ti dico il nome Unicum ti viene in mente qualcosa?”

Sylonna “A parte il fatto che è il nome di questo mondo?” e Fab scoppia a ridere.

Sylonna si rivolge a Musmus “Hai fatto bene a portarli qui ma è forse il caso che vengano accompagnati a Sustet, perché non posso offrire ospitalità a così tante persone”

“Nessun problema, mi sono affezionato a queste persone strambe” Risponde MusMus.

Il gruppo esamina il sacco che Sylonna aveva porto prima: una armatura di cuoio, uno scudo di legno, due fionde, una scimitarra e due bastoni ferrati. Lorena chiede se c’è un randello non ferrato e Sylonna torna nello sgabuzzino e le porta una clava.

Sylonna guarda Musmus e poi il gruppo e dice “Sono contenta di avervi conosciuti ma vi suggerisco di partite prima possibile perchè vi aspetta una mezza giornata di viaggio nel bosco e non vorrei che arrivaste a Sustet col buio”.

Lorena è davvero molto tentata di restare e farsi ospitare da Sylonna, ma Muscy la convince che è meglio se rimane con il resto del gruppo, per cui dopo calorosi saluti il gruppo si avvia nel bosco al seguito di Musmus.

Dopo circa un paio d’ore di marcia però Muscy mette un piede in fallo, scivola e cade seduto in una pozzanghera di fango ed in quell’istante riecco a pochi metri dal gruppo l’effetto di sfocatura accompagnato da crepitio elettrico e … appare un grosso minotauro, armato di pesanti asce da battaglia e dall’aspetto furioso.

La reazione del gruppo è immediata! Matteo reagisce d’istinto e si avventa sul mostro e comincia a tempestarlo di pugni e calci. Segue prontissimo Morsac (Valico di Roncobilaccio), Andrew e poi quasi tutti gli altri. Piero evoca nuovamente una fiamma sacra sul minotauro, mentre Lorena resta a coprire i presenti pronta a soccorrere.

Sorpreso dalla foga del gruppo, il minotauro prende un sacco di botte e quando cerca di reagire puntando su Matteo, scopre che il monaco scivola di fianco alla sua enorme ascia ed evita il colpo. Quasi tutti gli altri invece colpiscono il bestione, che barcolla sotto i colpi implacabili.

Con un ultimo poderoso colpo di Morsac il minotauro strabuzza gli occhi, allarga le braccia e crolla pesantemente a terra. Prima che qualcuno possa fare qualcosa però il minotauro diventa evanescente e sparisce davanti agli occhi dei presenti.

Alcuni chiedono se potesse essere un giocatore, ma l’ipotesi viene scartata perché “non è nel manuale base” e di livello troppo alto.

Finalmente il gruppo raggiunge il limitare del bosco e si dirigono verso un piccolo villaggio a circa un centinaio di metri di distanza: alcuni ragazzini li avvistano in lontananza e corrono verso il centro, tornando quasi immediatamente accompagnando due individui: Oreus, un umano, e Bulghir, una nana, con due boccali di birra.

guardia Oreus
guardia Oreus
guardia Bulghir
guardia Bulghir

Si avvicinano e riconoscono Musmus, che li introduce al gruppo come guardie del villaggio. Chiede loro di accompagnarli dal Sindaco visto che erano dispersi nel bosco e lui e Sylonna hanno pensato che al villaggio saranno più al sicuro.

Oreis al gruppo “Ma quindi cosa volete da noi?”

Bulghier ad Oreus “Dovremmo portarli dal Sindaco, che ne dici?”

Oreus “Ah, si, giusto, avete voglia di venire dal Sindaco?”

Bulghir ad Oreus “Sei una guardia, devi ordinare di seguirti dal sindaco, non chiederlo!”

Oreus “Ah, si, seguiteci, andiamo dal sindaco”

Oreus si avvia verso un palazzo appariscente (per essere in un piccolo villaggio), Bulghir alza gli occhi al cielo, sbuffa  e con un sorrisetto sconsolato vi fa cenno di seguirlo.

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