DnD 5e: falò nella palude

Sulla pancia di Morsac, caduto a terra, svolazza lo “spirito guaritore” invocato da Lorena.

Spiritello
Spiritello

Sono intanto apparsi alcuni spitirelli guidati da Gastòn, che si sono avventati sui ragni di dimensioni più ridotte. Non sono sempre visibili e quindi non sono facili da individuare. Fra di loro Gastòn che, munito di una lama di dimensione stuzzicadente per i comuni mortali e spadone enorme per lui, soccorre Lorena infilzando un ragno e uccidendolo.
Andrew e Laura non sanno chi siano questi spiritelli, non avendoli incontrati in precedenza. Poco male, la cosa che importa è il risultato: I ragni più piccoli restano impegnati ad affrontare gli spiritelli, un problema in meno a cui pensare.
Fab è sparito da un po’. Allo stato attuale dei fatti Morsac e Laura sono avvelenati e si sentono come gli inglesi la domenica mattina. In più Morsac è stramazzato al suolo, svenuto. Lo spirito evocato da Lorena cerca di curarlo offrendogli un Mon Cheri, ma nonostante Morsac riprenda coscienza non riesce a muoversi.
Lorena comunica agli altri che Morsac è vivo ma paralizzato. Lei sa che è una conseguenza del veleno del ragno che paralizza le persone. L’effetto del veleno dura circa un’ora.

Nel frattempo un ragno più piccolo ha una zuffa furiosa con uno spiritello.
Piero si ritrova libero da un ragno più piccolo che ha da fare con uno spiritello, ma ne ha ancora uno sulla spalla. I ragni gli fanno talmente schifo che lancia un dardo tracciante sul ragno, un incantesimo di primo livello e lo colpisce facendogli malissimo e uccidendolo.

ragni
ragni

Il ragno gigante che ha steso Morsac si avventa su Andrew e lo afferra con le sua potenti mandibole. L’armatura del paladino non è sufficiente come protezione ed il dolore del morso e del veleno hanno la meglio su di lui. Andrew si accascia al suolo di fianco a Morsac.
Matteo non si sente a sua volta molto bene e quindi si mette in difesa completa, sfilandosi dal combattimento con i due ettercap, arretrando verso lo spiritello guaritore e saltando con un’acrobazia il ragno gigante. E la ginnasta russa che è in lui balza oltre il mostro. Matteo viene curato leggermente dallo spiritello.
Muscy ha di fianco a sé il ragno fase, quello bianco e blu, e fa partire il suo Eldritch Blast, ma il mostro è veloce sembra evitare il colpo ma all’ultimo momento Muscy attinge alla sua ispirazione, si concentra e cerca di colpirlo spostando leggermente la direzione del suo colpo, ferendo il ragno. Subito dopo fa un passo indietro per non essere troppo vicino alle temibili mandibole del mostro.

Un altro ragno piccolo nel frattempo viene ucciso da uno spiritello che gli appare all’improvviso sopra e lo infilza con una minuscola lancia.

ragno fase
ragno fase

Il ragno fase, sanguinante, sparisce dai pressi di Muscy per riapparire vicino a Piero ed attaccarlo. Piero però non è sorpreso e reagisce lanciando un lampo di luce divina per distrarre il ragno. Il mostro viene distratto dall’azione del chierico, e lo manca.
Il primo ettercap, adesso indisturbato, prova a fare un attacco a distanza lasciando una ragnatela in direzione di Matteo ma lo manca, ritrovandosi a masticare la sua stessa ragnatela come chewing gum.
Laura fa molto male al ragno gigante rimasto vicino ad Andrew, e visto che sta come una donna durante il ciclo – parecchio nervosa – lo lascia sanguinante.
Nel frattempo un altro ragno piccolo saluta il mondo crudele grazie all’opera dell’ennesimo spiritello.
L’ettercap numero due sputa un’altra ragnatela cercando di colpire Muscy e in questo caso lo invischia ben bene. Muscy non riesce più a muoversi.

Lorena evita un ragno minuscolo e, per sicurezza, si ritira a 16 metri dal combattimento lanciando da distante verso Matteo un incantesimo guaritore, esclamando una frase che tradotta suona più o meno così “mettiti la canottiera, che sennò pigli freddo alla pancia!!”
Morsac è ancora paralizzato e nonostante bestemmi tantissimo nella sua testa, non si può muovere e nessuno si accorge di quanto stia incavolato.

Piero ha ancora il ragno fase che gli fa gli occhi dolci, ma visto che il ragno non è il suo tipo, il chierico gli lancia un raggio rovente che è uno e trino. Il primo dei tre non colpisce, il secondo sfiora il bersaglio ma il terzo colpisce e brucia per bene il dorso del mostro, abbastanza da ucciderlo. Una volta ucciso, per sicurezza, gli sputa pure addosso.
Il ragno gigante si gira verso Laura, cerca di colpirla e ci riesce, ovviamente le fa molto male. Laura sta ancora in piedi ma barcolla… “devo smetterla con i giri di birra”, pensa la barbara.
Andrew si è intanto ripreso grazie all’intervento dello spirito curatore di Lorena, ma è ancora paralizzato. Essendo però caduto in modo un po’ scomposto prova a vedere se riesce ad imporsi le mani. Bel tentativo, ma non essendo la posizione giusta per far partire la cura può solo massaggiarsi un capezzolo.
Gastòn intanto ha impalato l’ennesimo ragnetto.
Matteo si fa curare dallo spiritello di Lorena e attacca il ragno gigante, sembra mancarlo e quasi sta per cadere, ma si concentra raggiungendo l’ispirazione giusta e riesce a colpirlo col proprio bastone grazie alla propria finta. Visto che si sente baldanzoso gli da anche un manrovescio che pone fine alla vita del ragno, infierendo poi sul mostro defunto al grido di NECROFILIAAAAAA!!!
Marco è ancora impigliato in una ragnatela che gli sta stretta come un reggiseno di una taglia in meno (che con la tiara fa giusto pendant). Visto che le ragnatele gli fanno schifo tira un Eldritch Blast, distruggendola. La reazione appare un po’ eccessiva, ma efficace. Liberatosi, scavalca Morsac per andare verso Andrew con lo scopo di soccorrerlo.
Un ennesimo spiritello apparso dal nulla nel frattempo uccide l’ultimo ragno piccolo rimasto.

Restano vivi i due ettercap. Il primo parecchio furioso parte alla carica verso Matteo e gli fa una grossa ferita al fianco con un morso.
Laura si gira verso lo stesso ettercap e cerca di attaccarlo, ma lui la schiva.
Il fratello dell’ettercap attaccato si infastidisce e attacca Laura sputandole una ragnatela e imbalsamandola.
Lorena si trasforma in lupo e si avventa sul primo ettercap, facendolo sanguinare pesantemente e cadere a terra.
Morsac è ancora in coma. Pensa di approfittarne per farsi un pisolino ma sceglie di concentrarsi e di ispirare Matteo, inutilmente perché anche la voce è paralizzata e quindi ciccia. Forse era meglio la pennica.
Piero spara un raggio rovente sempre uno e trino, uccidendo il primo ettercap con i primi due raggi e ferendo il secondo ettercap con l’ultimo raggio.
Andrew riprova a curarsi da solo ma fallisce nuovamente, decisamente infastidito a causa della paralisi da veleno.

Ettercap
Ettercap

Matteo invoca l’atleta russa che è in lui, salta e attacca l’ettercap.
Muscy attacca lo stesso ettercap con un Eldritch Blast ma lo manca.
Laura cerca di liberarsi dalla ragnatela ma non ce la fa e comincia a pensare di arredarla che tanto è comoda e fatta su misura per lei.
L’ettercap che Matteo ha addosso cerca di colpire il monaco. Ce la fa e Matteo cade come corpo morto cade: paralizzato e cosciente.
Lorena in forma di lupo carica l’ettercap rimasto lasciandolo sanguinante e a gattoni. Per sfregio, gli ringhia anche in faccia.
Morsac sente dei rumori ma non vede nulla di utile essendo ancora paralizzato.
Improvvisamente appare Fab che si ritrova nel bel mezzo del combattimento, non capisce bene cosa stia succedendo ma, così tanto per sicurezza, corre verso l’ettercap facendogli un attacco furtivo con le due spade e urlando come un matto inficiando giusto un attimo la sua furtività. L’ettercap muore d’infarto per paura che Fabrizio abusi sessualmente di lui.

I nemici sono tutti morti, gli spiritelli svolazzano, Gastòn si rivolge a Muscy che cerca di soccorrere il paladino e gli dice “dovreste venire ad aiutarci perché abbiamo dei problemi con la megera”.
Muscy cerca di tirare su il paladino.
Piero dà le tre pozioni contro il veleno ai tre paralizzati e li libera: Matteo, Andrew, Morsac possono finalmente muoversi.
Totale pozioni al veleno rimaste zero.
Laura prende una pozione di cura ferite. E si cura.
Morsac, Matteo e Muscy fanno lo stesso e chi era ancora parecchio ferito ne bene una doppia porzione.
Le 4 pozioni rimanenti vengono suddivise: una pozione va a Laura, una ad Andrew, una a Matteo e una a Morsac.

Matteo sale sugli alberi per vedere com’è la situazione e vede Orog il mezz’ogre che sta prendendo a clavate il ragno gigante e Jason da una postazione su di un albero che bersaglia con l’arco degli ettercap in fuga.
Giangufo, inviato da Fab, e Matteo dall’albero, vedono che a terra c’è Shia, immobile, e vicino a lei uno dei due fauni immobile anche lui.
Nessuno dei due vede la megera ma sentono in lontananza la sua inconfondibile risata rauca.
Matteo suggerisce a Giangufo di andare a cercare la megera e poi si sposta sugli alberi verso la risata, tutti lo seguono con lo sguardo. Matteo tenta di fare Tarzan, ma si emoziona perché lo guardano tutti e si ritrova a terra.
“Seguiamo Giangufo che è più affidabile”, pensa il gruppo. Dopo aver ignorato il fauno e il mezz’ogre a terra, commettendo omissione di soccorso, il gruppo va dietro al gufo.

Pellinea
Pellinea

Vedono la Driade che guarda dietro di sé, dove spunta la megera che sta dicendo delle cose con molta foga ma parla in bergamasco e nessuno la capisce.
Il comparto magico del gruppo, che aveva fatto un corso avanzato in dialetti incomprensibili e soprattutto di nozioni arcane, comprende che la megera sta lanciano “beffa crudele”, ovvero l’incantesimo con il quale l’incantatore prende ferocemente in giro la vittima fino a ferirla mentalmente. E’ un trucchetto che si impara in prima elementare ma funziona benissimo anche dopo.
Il gruppo vede apparire nuovamente ad una ventina di metri, da un tronco d’albero, Pellinea la driade, che sta guardando nel folto della palude nella direzione da cui sta arrivando la megera che continua a lanciare insulti.
Gli eroi decidono di attaccare la megera perché il bullismo non piace a nessuno e tantomeno a un gruppo di nerd come loro. Purtroppo però la megera è lontana e chi può attaccare da lontano sono solo Piero Morsac e Muscy.
Morsac usa la balestra ma la manca pur concentrandosi.

Adelina Verruca
Adelina Verruca

Piero invece la colpisce con un incantesimo di dardo tracciante, facendole male. Lei, per risposta, sparisce e diventa invisibile ma l’effetto del dardo lanciato da Piero, in quanto tracciante, è lasciare un alone luminoso.
Muscy cerca di colpire l’alone ma prima che lui possa agire da un tronco di fianco alla megera esce la driade e fa una magia facendo spuntare dal terreno dei viticci che cercano di avvilupparsi intorno all’alone. A quanto pare però l’alone sembra muoversi liberamente, per cui praticamente i viticci sembrano utili solo a rendere il tutto più complicato perchè si diramano sull’area rendendo i movimenti del gruppo più complicati. Grazie Driade.
Fabrizio fa volare il gufo verso l’alone per attirare l’attenzione della megera, mentre lui corre incontro alla megera evitando i viticci e la infilza in pieno con la spada.
Il monaco Matteo attacca anche lui Adelina, cercando di darle una bastonata, ma la manca, allora le tira un pugno verso l’alone e perfeziona il lavoro già fatto da Fab, cambiandole i connotati colpendo quasi sicuramente in pieno dove si suppone si trovi il naso. In altri mondi la chiamerebbero chirurgia plastica.
Laura cerca di avvicinarsi alla megera ma nel suo caso l’agilità non le consente di evitare i viticci.
Piero lancia un nuovo dardo tracciante ma questa volta fallisce.
Lorena in forma di lupo, schiva la barbara e si lancia verso la megera ma rimane anche lei impigliata nei viticci.
Morsac riprova con la fedelissima balestra a colpire la megera, tutt’ora invisibile ma illuminata da un alone luminoso: ci riesce benissimo, uccidendola e privando il mondo della prossima Miss Mondo.
I viticci spariscono.
La driade dice: “Bravi!” Silenzio generale anche se ognuno sta pensando “eh sti c…!!”

Il gruppo torna indietro e trova il mezz’ogre inginocchiato di fianco a Shia stesa per terra.
Jason si fa vedere (è ancora sopra il ramo) e dice “Gli altri nemici sono scappati, com’è andata con la megera?”. Pellinea gli risponde con un cenno, tutto ok, poi tira fuori due pozioni per il veleno e ne da una a Shia e una all’altro fauno. Fa per mettersene altre due in tasca ma Laura la ferma “aspetta un attimo, visto che chiedi sempre a noi di fare il lavoro, non credi sarebbe meglio che ci tenessimo le pozioni antiveleno?”. In effetti il discorso regge e così la driade passa le pozioni alla barbara.

la casa della megera
la casa della megera

Il gruppo decide di dirigersi al rifugio della strega e una volta raggiunto, inizia a investigare dentro la camera. Piero riprova a ripetere la stessa ricerca fatta nella precedente tana di megera, cerca sotto il pavimento e trova uno scrigno chiuso a chiave.
Nel frattempo Morsac da uno short-bow ad Andrew perchè ne ha due e si sente generoso.
Il ladro Fab scassina con abilità la serratura dello scrigno e dentro ci sono una bella spada lunga e un bel pugnale, uno scudo lucente e un’armatura. Andrew fa un rituale e scopre che il pugnale, la spada e lo scudo si sono illuminati, sono quindi magici.
Fiona prende lo scudo, e l’armatura, Fab prende il pugnale e Andrew prende la spada magica. Domani mattina dopo i dovuti controlli con la tiara del dragonide il gruppo deciderà a chi va cosa.
Muscy e Piero provano a togliersi la tiara, speranzosi che la morte dell’ultima megera li abbia liberati dalla maledizione. Ovviamente è tutto inutile.

rifugio in fiamme
rifugio in fiamme

Piero con l’approvazione di tutto i presenti e sotto lo sguardo vigile della driade, appicca il fuoco al rifugio della megera.

Gli eroi raggiungono infine l’ultima casa di megera, dove era tenuto il prigioniero che li aveva seguito fino da Parzival e tutti si accorgono che si erano dimenticati di lui. Pellinea spiega al gruppo che Avir era rimasto fuori dal rifugio di Parzival per un bel po’, poi era tornato indietro con le driadi ed infine se ne è tornato al villaggio.
Nel frattempo Muscy riceve il solito “ping”, seguito dalla solita domanda

“Il caos ha decretato: l’oscurità. Vuoi intervenire?”

Lui sceglie di sì.

Appare un altro messaggio “Scegli il tuo destino: 1) la decadenza 2) l’oscurità”.

Muscy sceglie la decadenza, mostrando a tutti che contro la sfiga non ci puoi combattere, puoi solo assecondarla.

Il tempo si sblocca. Morsac fa un check carisma e gli viene un brivido, che passa quasi immediatamente.
Jason trova in questa casa delle pozioni con un’etichetta schifosa e le porge alla driade. Pellinea guarda le pozioni e le riconosce. Ci sono due pozioni di guarigione ancora più potenti di quelle che lei aveva dato agli eroi.
Piero e Fab le prendono. Le altre due pozioni sono una poltiglia appiccicosa, ma Pellinea le riconosce come veleno da spalmare sulle armi.
Morsac ne prende una, e una va al ladro Fabrizio.
Visto che inizia a fare un po’ frescolino il gruppo conferma la sua attitudine incendiaria e accende un fuoco con la casa.

Pellinea dice “Se mi seguite sono sicura che Aconia sarà contenta di darvi un premio”.
La parola “premio” convince gli eroi che tornano con lei dal resto delle driadi. Qui vengono sfamati con frutti e altre cose tanto salutari e secondo alcuni poco gustose.
Aconia offre uno zaino dei Power Ranger al gruppo, che sembra vuoto ma lei assicura loro che è in grado di contenere un sacco di cose dentro. “Ah it’s bigger on the inside” pensa il gruppo.

bastone della vipera
bastone della vipera

Aelonora porge al gruppo uno strano bastone che ha una specie di serpente in cima. È il bastone della vipera. Per convincere il monaco a prenderlo, sussurra una parola strana e la testa di serpente si anima e inizia a sibilare. Matteo è convinto: “venduto!”, esclama, e lo prende.
Gli eroi sono distrutti e nonostante sia mezzogiorno decidono di riposarsi.

Al risveglio Muscy controlla tutti gli oggetti magici con la tiara e dichiara che sono ok, magia c’è ma è buona. Il bastone è anche molto potente, si può attivare con il comando “Kobraki!” ma può essere utilizzato solamente da druidi, chierici o warlock.

Gli eroi si provano spade e armature nuove, se le passano fra di loro e sono pronti per un nuovo giorno.

 

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