DnD 5e: anche i non morti scappano

Finita l’estenuante battaglia la compagnia dell’Unicum si guarda intorno. Sono ancora nella stanza con i tre sarcofagi appoggiati al muro verso ovest e un altare al centro. La stanza è circondata da nicchie contenenti stracci e ossa.

La porta che dà verso ovest è aperta ed è la porta verso cui è scappato il Beholder.

Il gruppo decide che è il caso di seguirlo, per evitare che metta in allarme con le sue grida ogni essere presente nelle catacombe. Lorena, ancora in forma di lupo, è abbastanza certa di percepire un odore che non è l’odore tipico dei non morti, quasi sicuramente il beholder.

Sniff sniff, Lorena si lancia all’inseguimento e si infila nel corridoio. Vede delle ceneri puzzolenti (i resti dei non morti disintegrati da Piero?) e un grosso Ogre-Zombie morto.  Questo corridoio è fatto in modo diverso da quelli precedenti: qui ogni paio di metri c’è una nicchia verticale dove c’era qualcosa in piedi: sempre gli zombie uccisi da Piero.

Lorena si guarda intorno e nota che nelle nicchie ci sono delle piccole iscrizioni e sospetta che le nicchie appartenessero a dei personaggi importanti.

Il corridoio è lungo almeno 18 metri e la luce proiettata da Piero lo illumina solo in parte. Lorena procede, gli altri la seguono. Per aiutare il lupo, la sacerdotessa Orim illumina una piccola stringa e la attacca intorno al collo del lupo, a mo’ di collare.

La compagnia avanza a due a due, perché lo spazio è abbastanza stretto: Lorena è davanti con Orim, la seguono Laura e Matteo, dietro Muscy e Morsac e per ultimi Piero ed Andrew.

Orim cerca trappole e non ne trova. Dopo un’attenta ricerca però si gira verso Piero “qui hai distrutto dei non morti, ma hanno lasciato delle cose”.  Fruga un po’ nelle ceneri e trova una manciata di gioielli del valore di una cinquantina di monete d’oro. Dopo una breve discussione il bottino viene spartito a metà: il 50% alla gilda e il 50% al gruppo. Morsac valuta i gioielli e reputa che le parti siano state fatte in modo equo.

Verso metà del corridoio la sacerdotessa si ferma e indica un muro “Secondo me questa è una parete scorrevole”. 

spectator
spectator

“E il Beholder da dove è passato?” chiede Muscy.

“Bella domanda” risponde la sacerdotessa”.

Matteo si rivolge a lupo  “Lorena snuffia”. A naso per Lorena il Beholder è andato dritto, non vede nessuna porta scorrevole ma sente l’odore del multi-occhi proseguire in quella direzione.

Il gruppo tuttavia vota per aprire la porta scorrevole, tanto per non lasciare nulla di inesplorato. La sacerdotessa cerca di scassinare la porta e ci riesce. Si sente un click, la parete scorre e si apre la porta. Orim non vede trappole nelle immediate vicinanze.

Matteo cerca di sbirciare a sua volta per capire cosa c’è dentro la stanza ma fallisce miseramente.

Si blocca il tempo e a Muscy appare il solito messaggio:

Il Fato ha decretato: Le Catene. Vuoi intervenire? Sì o No.

Muscy sceglie no.

Matteo ha una specie di sensazione come se dei legacci gli si formassero attorno, ma resiste e la sensazione scompare.

Piero tenta a sua volta di percepire cosa ci sia dentro la stanza. A parte il fatto che è una cripta come quelle incontrate in precedenza ma con le nicchie in verticale, non nota nient’altro.

Matteo imita Orim, cerca un eventuale bottino e ne trova un sacco. Passa quanto trovato a Morsac e inizia una lunga discussione sulle percentuali per la spartizione del bottino. Nonostante sia Orim come rappresentante della Gilda che Piero, portavoce dell’Unicum, facciano sfoggio delle loro migliori doti oratorie, la disputa rimane in stallo e, un po’ per disperazione un po’ per noia, ci si assesta sul solito 50 e 50 con promessa di ridiscutere i termini in futuro.

Dal nulla scende una pioggia oleosa proprio dove si trova Orim che però si sposta in tempo con destrezza. Il motivo di tale pioggia sfugge al gruppo, che fa spallucce.

Monaco e sacerdotessa presi dalla frenesia dell’oro vorrebbero continuare a cercare fra le nicchie ma il paladino Andrew si intromette e impedisce loro di profanare ulteriormente le tombe.

Il gruppo esce dalla stanza e si avvia dietro al lupo che segue l’odore del Beholder. Arrivano alla fine del corridoio e c’è una porta chiusa.

Improvvisamente compare il ladro Fabrizio di fianco a Muscy, come a rispondere alla domanda “ma dov’è il ladro quando ce ne serve uno” che si stava formando nella testa di tutti.

Orim controlla la porta e dichiara “non solo la porta non è chiusa a chiave ma non trovo trappole”.

Fabrizio per sicurezza cerca anche lui e conferma le supposizioni di Orim.

wight
wight

Matteo, ancora innervosito di non aver vinto la disputa con Orim su chi sia il maschio Alpha all’interno della cripta e non aver quindi ottenuto una percentuale più alta dei gioielli, apre la porta con un calcio. Il lupo Lorena mette il naso dentro la porta. Sia Lorena che Matteo non rimangono sorpresi dal vedere davanti a loro,  di fianco alla porta, due Wight armati di spada pronti a colpire e, al fondo della stanza, un terzo Wight con un arco. Di fianco a questi il Beholder ferito in precedenza (che sembra però essersi rimesso in sesto).

Morsac vede il Beholder e il terzo Wight con l’arco al fondo della stanza e si ricorda che i Wight sono dei combattenti maledetti che di solito sono al servizio di qualche non morto più potente.

Lorena decide che vuole arretrare e mettersi dietro a Piero ma per passare nel corridoio affollato deve superare Morsac, il quale non la lascia passare. Nel tentativo lupesco di convincerlo Lorena morde la caviglia a Morsac e gli fa anche molto male. Al gruppo viene il dubbio che abbiano preso controllo della mente di Lorena come era precedentemente accaduto alla barbara.

Il Wight con l’arco tira e colpisce Matteo quasi di striscio.

Due raggi partono dagli occhi dei Beholder verso Lorena e Matteo. Lorena schiva il raggio ma Matteo rimane paralizzato.

Laura sposta con facilità Matteo, bloccato, e lo mette dietro di sé per proteggerlo. La barbara rimane in prima fila con Lorena che tenta ancora di passare fra le gambe di Morsac inutilmente. 

Il ladro Fabrizio cerca di capire cosa c’è dentro la stanza ma perde l’equilibrio mentre si sporge.

Il tempo si ferma e Muscy riceve il solito messaggio: 

Il Fato ha decretato: il Sonno della Ragione. Vuoi intervenire? Sì o no?

Muscy, avendo promesso a Matteo che la prossima volta sarebbe intervenuto, sceglie il Sì. 

Il Fato ha decretato: il Sonno della ragione o l’Oscurità? Cosa scegli? 

Muscy sceglie il Sonno della ragione.

nightmare
nightmare

Laura e Morsac vedono apparire nel centro della stanza un cavallo con criniera, coda, zoccoli infuocati: lingue di fiamma gli escono dalla bocca. Il destriero infernale copre la vista del Wight con l’arco e del Beholder.

Il ladro, sentendosi come in procinto di fare una scoperta rivoluzionaria,  grida “c’è un cavallo in fiamme”, ma non nota nient’altro: il gruppo prende nota della scoperta dell’acqua calda.

Laura vorrebbe aggiungere che questa cosa non è un cavallo ma è un non morto, ma decide di non rovinare il momento di gloria di Fab.

Il ladro è deciso, vuole proprio controllare se il cavallo ha 4 zampe, e lancia Giangufo in avanscoperta. Non appena il famiglio varca la soglia, uno dei Wight con la spada ne approfitta per attaccarlo. Giangufo fa giusto in tempo a comunicare telepaticamente al ladro la presenza del Wight con la spada prima di sparire nel nulla, morto, kaput, adios. 

Morsac è convinto che Lorena sia posseduta e decide di metterla KO per non ricevere altri danni. La colpisce con il piatto della spada per non farle troppo male ma per cercare di stordirla. 

Non contento della risposta del lupo al comando “seduto”, cerca di colpirla di nuovo ma incespica.

Il tempo si blocca. A Muscy compare il messaggio:

Il Fato ha decretato: il Sonno della Ragione. Vuoi intervenire? Sì o No?

“Sì” urla Muscy, nella speranza di trasformare la stanza in un maneggio.

Il Fato ha decretato: il Sonno della ragione o la Fonte della vita?

Sentendo la gola secca, Muscy sceglie La fonte della Vita.

Morsac sente in testa un PING. Si tocca la spalla e nota che nel proprio menù ora ha numero di vite a 1 invece di 0.

Matteo è ancora paralizzato e resta inerme ad osservare nella direzione verso cui lo ha spostato Laura.

Il Wight che ha ucciso Giangufo sbuca dalla porta, si trova davanti Laura e la attacca. La manca con il primo colpo e la colpisce con il secondo facendole fortunatamente solo un graffio.

Dall’altra parte della porta si affaccia il secondo Wight con la spada in mano.

Il secondo Wight decide di prendersela con Lorena, mancandola con entrambe le spadate.

Muscy lancia un Eldritch Blast con i due raggi verso verso il primo Wight e lo colpisce in entrambi i casi facendogli parecchi danni necrotici.

Il paladino Andrew alza il proprio simbolo sacro e scaccia i non morti. La preghiera però influenza solo il secondo Wight che inizia a scappare intimorito.

Piero fa la stessa cosa che ha fatto il paladino e riesce nell’intento di scacciare i rimanenti esseri nella stanza non riuscendo però a distruggerli.

I tre Wight ed cavallo se la danno a gambe. Il Beholder, vista la situazione, decide che qui si mette male, meglio seguirli, e tela anche lui. Si dirigono tutti verso un’uscita a est.

Laura va in ira e coglie l’opportunità di attaccare uno dei Wight mentre scappa. Lo manca una prima volta, si ispira, prende meglio la mira e lo colpisce al secondo tentativo, lasciandolo sanguinante.

Lorena corre dietro al Beholder e lo raggiunge. Lo attacca ma lo manca. Il Beholder continua  a scappare.

Laura tira un’altra spadata al Wight e gli fa altri danni.

Orim tira con la fionda verso lo stesso Wight ma lo manca. 

Il ladro chiede permesso a tutti, si avvicina al Wight impegnato con Laura e lo attacca con i pugnali lasciandogli un bel graffio.

Laura sente che il graffio che ha subito prima inizia a fare molto male.

Morsac tira una scimitarrata al Wight rimasto nella stanza e lo uccide.

Matteo è ancora paralizzato.

Muscy corre dietro al Beholder entrando nel corridoio ad est. Nella stanza dove si trova il gruppo ci sono segni antichi di combattimento e lateralmente ci sono 4 sarcofagi in pietra con una porta a sud bloccata dalla frana. Dalla parte est sono usciti in ordine Cavallo, Beholder e Wights.

Muscy imbocca la porta e un corridoio di 4/5 cinque metri che svolta improvvisamente. Alla fine del corridoio c’è un porta chiusa. Muscy apre la porta e vede un’altra piccola stanza di circa 7/8 metri con una porta chiusa di fronte e un corridoio laterale a destra. Muscy non vede nessuno né nel corridoio né nella stanza. Muscy si affaccia al corridoio di due metri e vede al fondo un’altra porta, chiusa. 

Per scegliere la direzione da prendere fa un tiro percezione che gli permette di distinguere un altare al centro della stanza. Deciso a studiare meglio l’altare cerca di individuare indizi religiosi, ma fallisce miseramente.

Il tempo si blocca.

Il Fato ha decretato: il Sonno della ragione. Vuoi intervenire? Sì o no?

Muscy sceglie sì ma fallisce il tiro intelligenza rimanendo con una sola opzione: il Sonno della ragione.

Mastino infernale
Mastino infernale

Davanti a Muscy compare un Segugio Infernale.

È il turno del paladino che è rimasto con Matteo nel corridoio. Il paladino saluta il monaco e passa oltre e segue gli altri.

Morsac segue il gruppo con cautela.

Piero parte di corsa e raggiunge Muscy. Si affianca al dragonide e vede il segugio infernale.

Il lupo Lorena velocissima raggiunge la stanza con il segugio, annusa per cercare dove possa essere andato il Beholder. È sicura che sia andato dritto e che non sia immediatamente dopo la porta chiusa, perché percepisce prima l’odore di un Wight al di là dell’uscio. Gira intorno al segugio infernale e apre la porta, permettendo a Piero e Muscy di vedere che c’è un Wight che sta scappando

Laura raggiunge Muscy. La sacerdotessa Orim fa la stessa cosa.

Fab ha il monaco che si sta risvegliando di fianco, si gira verso di lui e gli urla “qualsiasi cosa ci sia lo ammazzo prima io” e corre ad inseguire Muscy.

Morsac si accoda al gruppetto.

Il monaco Matteo si è finalmente risvegliato dalla paralisi e si mette a correre verso gli altri superando in velocità Morsac e il ladro Fab. Arriva vicino al mastino e cerca di saltarlo per andare vicino alla porta. Il salto è corto e sta per cadere a cavalcioni del mostro quando con un colpo di reni lo evita, atterrando oltre il mostro.

Vengono alzate le palette: 9,9,9,9 e 1. Il mastino infernale non ha apprezzato la tecnica, tanto che dopo aver messo giù la paletta con l’uno sputa un cono di fuoco dalla bocca verso la direzione da cui stanno arrivando tutti, per esprimere il suo dissenso al voto. 

Morsac, Piero, Fabrizio e Laura fanno tutti in tempo a scansarsi, beccandosi solo della metà dei danni del getto di fiamme, che invece il dragonide ignora.

Muscy risponde con un Eldritch Blast. Colpisce la bestia con entrambi i raggi e gli regala una bella ferita. 

Il paladino nel frattempo sparisce, ma nessuno se ne accorge.

Piero attacca il segugio con un fulmine e lo lascia sanguinante.

Lorena attacca alle spalle il mastino mordendolo. Nonostante riesca a fargli parecchi danni il cagnaccio rimane ancora in piedi.

La barbara cerca di attaccare il mastino ma lo manca. Orim invece lo colpisce con una sassata lasciando in condizioni critiche.

Fabrizio lo attacca ma lo manca una prima volta, errore che non ripete la seconda volta, prendendolo in pieno e uccidendolo. La soddisfazione è grande, soprattutto perché ha vinto la scommessa fatta con il monaco. 

Morsac corre nel corridoio per seguire il percorso del Beholder. 

Il monaco parte allo sbaraglio verso una delle due porte spalancate quella a ovest e trova un’altra porta chiusa dopo 6 metri.

Matteo cerca di percepire cosa c’è dietro la porta e non gli sembra di sentire rumori.  Apre la porta e vede una cripta senza altre uscite. Ci sono di nuovo segni di combattimento antico per terra. Dal centro della stanza lo salutano due zombie, che si dirigono verso di lui.

Fabrizio, sospira, prende una pozione e si cura. 

 

 

 

 

 

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