L'angolo di Giovanni Binando » Umorismo

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Pollicino

 C'era una volta un piccolo bambino che per tornare a casa da scuola faceva sempre l'autostop e che per questo era noto come Pollicino.

 Un giorno i suoi genitori decisero di andare in vacanza e quindi, prima di partire, lo portarono in autostrada e lo abbandonarono ad un autogrill.

 Purtroppo nell'albergo che i genitori avevano prenotato non si potevano tenere cani e bambini, quindi, per evitare fastidi, questa era sicuramente la soluzione più semplice.

 Pollicino cominciò però a fare l'autostop e nel giro di poche ore arrivò a casa.

 I genitori non avevano ancora fatto a tempo a partire per le ferie, quindi decisero di usare un'altra tecnica: lo avrebbero abbandonato nel bosco.

 In effetti pareva un ottimo piano, in quanto nel bosco era impossibile fare l'autostop.

 Pollicino però, che aveva origliato alla porta, conosceva le loro intenzioni e quindi si premunì.

 Si riempì le tasche di sassolini, e, quando fu condotto nel bosco, lasciò dietro di sè una scia seminando dietro a sè ad intervalli regolari i sassi.

 Quando fu lasciato solo, seguì la traccia e anche questa volta riuscì a tornare a casa.

 I genitori erano ormai un pò preoccupati, in quanto la prenotazione dell'albergo era fissata per il giorno dopo.

 Non avevano il tempo di elaborare altri piani, quindi ci riprovarono, avendo però la precauzione di perquisire il bambino prima di abbandonarlo.

 Fu una ottima intuizione, perchè in questo modo gli tolsero dalle tasche diverse manciate di sassolini, briciole di pane, biglie colorate, oltre alla mappa del bosco ed alla bussola.

 Solo ed abbandonato nel bosco una seconda volta, Pollicino ebbe un'idea e provò questa volta a seguire le impronte dei genitori che lo avevano abbandonato: in questo modo riuscì di nuovo ad arrivare a casa prima della partenza.

 A questo punto il padre perse la pazienza: afferrò Pollicino, lo legò, lo imbavagliò, gli diede una botta in testa, lo chiuse in un sacco e lo buttò a fiume.

 Questa volta Pollicino non ritornò e finalmente i poveri genitori riuscirono a partire per le tanto attese ferie.

 Al ritorno comprarono un cane, che, come tutti sanno, dà molti meno problemi, e vissero felici e contenti.

 

 Morale: chi abbandona gli animali è una bestia.

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