L'angolo di Giovanni Binando » Umorismo

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Il gatto con gli stivali

 C'era una volta un gatto che era così vanitoso che pur di farsi notare si era addirittura messo gli stivali.

 In effetti era stato veramente un casino trovare degli stivali della sua misura (quelli normali erano ovviamente troppo grossi e quelli del Big Jim troppo piccoli) ma alla fine ne trovò un paio veramente belli, dei quali avrebbe potuto vantarsi con tutti.

 Soddisfatto dal punto di vista dell'abbigliamento, il gatto pensò che a questo punto era troppo raffinato per la cascina dove viveva, quindi convinse il proprio padrone a seguirlo in cerca di fortuna.

 Un giorno, mentre girovagavano nel bosco, assistettero al rapimento della principessa del regno dove vivevano da parte di un terribile orco.

 Il gatto intravide una ghiotta opportunità per essere accolto a corte e convinse il suo padrone a seguire l'orco fin nella sua tana.

 Una volta arrivati nella tana dell'orco, il gatto elaborò un piano:

 "Tu affronti l'orco, mentre io libero la principessa, poi ci troviamo a corte, tu sposi la principessa ed io divento il gatto di corte!"

 Il padroncino, che come avrete intuito non era dei più astuti (si faceva comandare da un gatto), entrò nella tana ed andò ad affrontare l'orco, mentre il gatto si mise alla ricerca della principessa.

 Quando il gatto trovò la principessa, si sentirono urla e rumori di lotta in una stanza vicina.

 Il gatto stava ancora armeggiando con le catene quando entrò l'orco, che teneva tra le dita un femore, che stava usando come stuzzicadenti per pulirsi dei resti dell'ex padrone del gatto.

 Il gatto ritenne poco saggio intraprendere un corpo a corpo con l'orco, quindi provò a giocare d'astuzia.

 "Salve, o potente orco, sono venuto ad ammirare la sua abilità di trasformista, nota in tutto il mondo: sarebbe possibile assistere al suo prodigioso numero ?"

 L'orco era un pò allocco ed abboccò, trasformandosi in un grosso leone.

 Il gatto applaudì:

 "Bravo ! Ma scommetto che non saresti capace di trasformarti in qualcosa di più piccolo, chessò, un topo !"

 "Certo che sì!" rispose l'orco, ed incominciò a trasformarsi.

 Il gatto gli balzò immediatamente addosso, ma si accorse che malauguratamente aveva avuto ragione: l'orco non era proprio un gran chè nelle trasformazioni in cose così piccole, quindi era diventato sì un topo, ma delle dimensioni di un cinghiale.

 A questo punto il gatto cercò di fuggire, ma gli stivali non gli permisero di sfruttare appieno la sua agilità felina ed in men che non si dica l'orco gli fu addosso e se lo mangiò come dessert.

 L'orco quindi sposò la principessa e vissero felici e contenti.

 

 Morale: non dire gatto se non l'hai nel sacco.

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