L'angolo di Giovanni Binando » Umorismo

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Cappuccetto Rosso

C'era una volta una bambina piccola, maleducata, cattiva e antipatica di nome Gina. Questa bambina era molto disubbidiente (ed anche un pò schifosa), tanto da non lavarsi praticamente mai.

Indossava sempre un largo mantello con un cappuccio talmente sporco che la gente non riusciva più a capire di che colore fosse originariamente. Ormai tutti la conoscevano come "Cappuccetto Sozzo".

Cappuccetto era il capo di una banda di piccoli delinquenti che terrorizzavano tutta la regione: rubavano il bestiame, assaltavano le diligenze e picchiavano le vecchiette sole ed indifese che incontravano.

Nella foresta vicino al paese dove viveva Cappuccetto abitava un giovane lupo dal carattere tanto buono e gentile.

Il lupo era amato da tutti gli animaletti della foresta e lui li aiutava costruendo nidi per i passeri e raccogliendo ghiande e noci per gli scoiattoli.

Tutti i piccoli animali del bosco erano entusiasti di lui in quanto passava le giornate in giro per il bosco a cantare e raccogliere fiori; inoltre era vegetariano.

Tutti i giorni andava a portare alla nonna delle provviste perchè la vecchia, oltre ad essere già un pò arteriosclerotica, abitava in un postaccio lontanissimo ed infame, dalla parte opposta della foresta (praticamente in culo ai lupi!) dove non c'erano negozi nè supermercati per fare la spesa.

Un giorno Cappuccetto Sozzo stava facendo un giro per il bosco tutta sola in cerca di grane, quando improvvisamente vide il nostro buon lupo che stava facendo la sua solita scarpinata stracarico di provviste (tra l'altro la nonna mangiava come un lupo!).

Cappuccetto Sozzo non si lasciò scappare l'occasione ed incominciò subito a prendere per il sedere il malcapitato:

"Ma che orecchie grandi che hai! Ma che occhi storti! Ma che denti cariati! Ma che faccia da fesso! Ma che piedi piatti! ..."

Il lupo ci rimase molto male e rispose:

"Ma cosa to ho fatto ? Perchè mi tratti così ? Sei proprio una bambina impertinente e birichina!"

Per niente impressionata, la terribile frugoletta incominciò ad irriderlo ed ad ischerzarlo sempre più pesantemente.

Saltellandogli attorno, prese a tirargli la coda, a fargli lo sgambetto ed a strappargli i baffi.

Raccolse poi ogni genere di oggetti che potè trovare lì per terra (funghi, rami secchi, escrementi, siringhe, eccetera) e li gettò contro il malcapitato.

Il povero lupo allora si mise a piangere ed ululare, accovacciandosi vicino ad un albero e cercando disperatamente di ripararsi come poteva dai furiosi assalti di Cappuccetto Sozzo.

I suoi lamenti disperati giunsero alle orecchie di un boscaiolo che stava lavorando poco lontano.

Il boscaiolo si avvicinò incuriosito ed assistette con stupore all'aggressione, quindi decise di intervenire.

Brandì la sua possente scure e si frappose tra i due, urlando all'indirizzo di Cappuccetto:

"Pussa via, brutta bertuccia!"

Cappuccetto Sozzo, colta alla sprovvista dall'improvviso intervento, scappò a gambe levate, mostrando al boscaiolo il dito medio della mano destra.

Il boscaiolo allora si avvicinò al povero lupo e cercò di consolarlo, lo accarezzò, gli imprestò il fazzoletto, dopodichè, siccome erano ormai diversi mesi che non tornava a casa dalla moglie per lavoro, abusò fisicamente del lupo.

La morale di questa favola, come avrete certamente capito, è che alla fine sono sempre i più buoni a prenderselo in quel posto!

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