DnD 5e: ci mancavano solo questi

Riposata e guarita, l’allegra compagnia decide di salutare le driadi e magari (finalmente) anche la foresta, che la vita in campagna è bella, ma vuoi mettere con le comodità della città?

Dopo un ultimo controllo armi e bagagli, hai fatto la pipì prima di partire, chi ha chiuso il gas e spento le luci, e mezz’ora a discutere su chi ha le pozioni e quali, Piero passa la pozione guaritrice media Muscy, l’unico non guaritore del gruppo sprovvisto di sciroppo per la tosse.

Le driadi non possono fare altro che guardarli mentre si accapigliano per le pozioni come un gruppo di vecchi in vacanza davanti a un all you can eat offerto dall’hotel.

Alla fine della giostra e dopo innumerevoli “ce l’hai tu la pozione – No io no – Controlla nelle tasche -Ah già è vero – TE L’AVEVO DETTO!!” che un marito e una moglie qualsiasi in confronto sembrano dei pivellini, la situazione pozioni dovrebbe essere la seguente:

  • Piero – nulla, zero, nada, niet
  • Lorena – spiacente non sei stata fortunata. Ritenta.
  • Andrew – una pozione guaritrice leggera
  • Morsac – una pozione guaritrice leggera
  • Matteo – una pozione guaritrice leggera
  • Muscy – una pozione guaritrice media
  • Laura – una pozione guaritrice leggera

E Fabrizio? Fabrizio, da bravo ladro, come al solito è sparito ma in tasca si è tenuto la pozione guaritrice media e il pugnale magico.

Le driadi accompagnano fino alla strada che arriva alla fine foresta, una strada così facile da riconoscere che Piero la riconosce subito, e gli altri hanno un leggero déjà vu.

Ma i nostri eroi hanno buona memoria e grande capacità d’osservazione e durante il tragitto notano diverse impronte di svariati mostri, di ogni genere, e taglia. “Uhmm strano ci sono le impronte ma non i mostri”, pensano tutti, “vuoi vedere che stavolta siamo fortunati?”.

Secondo te sono goblin? Chiede Andrew a Muscy, che non risponde. Il paladino non si da per vinto e riconoscendo l’inconfondibile zampa di un rettile aggiunge “amici tuoi?”, indicando l’impronta. Muscy solleva le spalle “boh”.

“Saranno draghi?” chiede Laura. “Nah – risponde Lorena – era qualcosa di pesante ma non volava”.

Guardando bene l’allegra compagnia riconosce le tracce di stivali, qualcosa in forma umanoide in armatura e i segni di uno scontro. Risulta evidente che qualcosa o qualcuno è caduto per terra. Qualcuno è morto? E il cadavere? Si guardano intorno ma non lo trovano.

“Uhmm questo ha tutta l’aria di un bell’ 1!”. Afferma Piero.
Gli altri annuiscono e Andrew, colpito da momento Eureka afferma “vi ricordate quella volta che sono apparsi dei mostri e non per causa nostra?”.

Gli altri continuano ad annuire, probabilmente perché non si ricordano ma nessuno vuole fare la figura del cretino.

Il gruppo deduce che ci sia qualcuno che sta tirando o ha tirato i dadi. E ha fatto uno. Un PNG? Parzival?
Marco si ricorda del messaggio inviato a Giobin, si tocca la spalla per controllare se ci sono novità ma nulla di più della vecchia risposta “Mi sembra un’ottima idea, lo scrivo all’Help Desk”.

Andrew fa lo stesso, anche lui aveva scritto a Giobin perché two is megl che one, ma niente, Giobin non ha dato nessuna informazione aggiuntiva. L’ultima cosa che ha scritto è stata “è arrivata Laura, tutto bene?”
Laura chiede a Muscy di riscrivere a Giobin e dirgli di darsi una mossa.

Dome-Sohl
Dome-Sohl

Dato che per ora il mistero rimane tale, decidono di proseguire fino ad arrivare a vedere la città, che si chiama Dome-Sohl. Tra il gruppo e la città scorre un fiume, intorno campi coltivati.

Il fatto che sia il tramonto non permette a Matteo di vedere bene. Piero invece riesce a notare che la città è distante almeno un paio di chilometri, circondata da mura. La strada su cui si trovano i PG arriva ad un portone dal quale si notano uscire delle fiaccole che dopo un po’ rientrano dentro la città.

Gli eroi cercano di affrettarsi ma quando arrivano più vicino notano che il portone è già stato chiuso. Sono arrivati in ritardo. Piero vede però che da un lato della strada, a poca distanza dalla città su di un lato della strada ci sono una serie di costruzioni basse e qualche albero. Una fiaccola si muove velocemente verso la città partendo dalle suddette costruzioni basse.

Mura
Mura

Avvicinandosi ancora e osservando meglio il portone che sembrava chiuso, i PG scorgono una porta più piccola al suo interno, dalla quale esce un gruppo di quattro persone munite di fiaccole. I quattro si stanno dirigendo verso le costruzioni basse, che a questa distanza appare chiaro essere un cimitero.

Il quartetto è composto da tre uomini in identica divisa bianca e rossa e un quarto, la cui uniforme appare più curata con lo stemma di un leone rampante, sono evidentemente un corpo di guardie con il loro tenente.
“Ehi altolà, amici o nemici?”, esclama uno di loro.

“Amici” – Risponde Muscy.

“Scappate, ci sono dei mostri, la situazione è pericolosa” – si affrettano a ribattere.

“E te pareva”, sussurra Laura
Matteo chiede alle guardie “Volete una mano?” E per convincerli aggiunge “Guardaci come siamo bellicosi o belli così, lascia fare a noi.”

tenente Braudo
tenente Braudo

La guardia con lo stemma, che si è presentato come il tenente Braudo, racconta alla compagnia che mentre il becchino stava facendo il funerale di una figura estremamente illustre sono saltati fuori dei mostri enormi e lo hanno aggredito, loro sono qui per impedire che la situazione scappi di mano.
“Ma è normale?”, chiede Laura.
Braudo risponde “mah è la prima volta che ci succede al cimitero”.
Il paladino, posseduto dallo spirito di Vito Catozzo escama “fermi tutti che cerco di capire se ci stanno immondi qui dentro, porco immondo!”.
Per avere una chiara percezione dell’eventuale presenza di immondi però il paladino si deve avvicinare e visto che in due ci si sente più sicuri il monaco Matteo decide di andare con lui. Piero, per prudenza, accende una luce magica sulla spada di Andrew, così il paladino ha maggiori possibilità di vederci chiaro.
Gli altri seguono tenendosi a prudente distanza.
Il tenente e una guardia si uniscono al grosso del gruppo.
Braudo ordina alle altre due guardie – Foster e Gerry – di rimanere indietro.
A 15 metri dall’ingresso del cimitero, il paladino non percepisce nulla di malvagio, perlomeno nei pressi dell’ingresso.
Braudo, rassicurato dalla mancanza di malvagità, suggerisce di avvicinarsi con lentezza tutti insieme.
La compagnia accetta, spavalda e sicura di poter impressionare il tenente in caso di combattimento, e garantirsi quindi i suoi favori in seguito.
Nel frattempo è apparso Fab, il gruppo è così abituato che non ci fa più caso. Braudo, essendo buio, fortunatamente non ha notato la comparsa del ladro e quindi si è evitato domande alle quali è difficile dare risposta.
“Ma i mostri sono tutti dentro la cripta?” – chiede Piero. Braudo risponde “così mi ha detto il becchino”.
“Ma quanto sono grossi?” – incalza Matteo. “Quanto un essere umano, o forse anche di più”, lo informa Braudo.
Per avere un’idea più chiara della situazione e scoprire quanti sono i mostri e quanto sono grossi, Laura e Matteo si avvicinano alla cripta.

L’interno è buio e i due notano che c’è molto movimento ma non riescono a distinguere bene in quanti siano. A occhio e croce appaiono però grossi, cattivi e anche abbastanza suscettibili.

Matteo suggerisce di tornare indietro, facendo meno rumore possibile. Le ultime parole famose vengono seguite da un crack, sotto i piedi della barbara che attira l’attenzione dei mostri, i quali si girano e fanno tana alle nostre spie. Matteo e Laura mettono il turbo e iniziano a correre tornando verso il gruppo.
Vedendoli arrivare a gambe levate Piero pensa bene che sia il momento giusto di chiedere “ma quanti sono?”. Senza fermarsi Laura risponde “conta tu, che in matematica non sono mai stata brava”.

Morsac, comprende un tantinello meglio di Piero la situazione e si fa trovare pronto tirando fuori la balestra.

xorn
xorn

I mostri sono degli xorn, piuttosto grandi, hanno tre braccia artigliate e tre gambe da muovere e si muovono più lenti dei due che scappano, ma sono comunque all’inseguimento.
Morsac ha la balestra pronta e cerca di colpire la terza gamba di uno dei mostri, e lo piglia. Il mostro si becca la freccia in pieno ma essendo bello robusto, praticamente gli fa il solletico.

Piero prova ad attaccarlo a sua volta con il Long bow ma lo manca.

Muscy prova anche lui, e anche lui manca il bersaglio!
Fab invia Giangufo a distrarre lo stesso mostro colpito da Morsac. Giangufo fa un tale schiamazzo sulla testa del mostro che permette al ladro di attuare un attacco furtivo con lo short bow. L’attacco va a buon fine ma, per lo stesso motivo di prima, praticamente gli fa un graffietto.
Lorena lancia Bagliore Lunare sul mostro già ferito. Subito dopo si trasforma in lupo.

Morsac butta la balestra e si avventa sullo xorn più vicino con la scimitarra. Infierisce e lo ferisce. Piero lancia un dardo tracciante, sempre sul ferito e lo colpisce. Gli fa 17 danni e finalmente il treppiedi sanguina.
Lorena si lancia sul mostro sanguinante ed, evitando il cono di luce, gli tira un mozzicone facendolo sanguinare dall’altra gamba.
Il grosso mostro è barcollante ma non molla.

Andrew lo attacca con la spada e con fervore attiva una punizione divina, lasciandogli in omaggio un pacchetto di danni radiosi.

Il mostro, dopo essere stato pesantemente colpito da numerosi attacchi inizia a sentirsi non tanto bene.
Laura decide che é tempo di ira e inizia a pensare a tutte le volte che ha sentito un inglese dire che la polenta è la stessa cosa del mash-potatoes per aiutarsi. Infuriatasi ben bene, cerca di colpire il tripede con la greataxe, ma essendoci ufficialmente intorno molta confusione – tre persone per le guardie, tremila per i partecipanti – sposta moltissima aria ma la lama non va neanche lontanamente vicina al mostro.

È il turno del monaco che si scaglia sul mostro e si accorge che lo xorn ha una pelle molto resistente. Ma Matteo non desiste e gli infila un pugno nell’occhio che il mostro ha in mezzo al torace. Il mostro crolla e, non vedendo più alcun motivo per rimanere vivo, muore.

Muscy si muove nella direzione opposta ai mostri che stanno correndo verso il gruppo e lancia una nube di pugnali che si materializza come un cubo di pugnali volanti e rotanti appunto intorno al secondo mostro.

Il gruppo nota che Braudo ha preso la guardia per un braccio e ha urlato alle altre due di venire in soccorso. I quattro si sono portati di lato rispetto all’allegra compagnia e hanno tirato delle lance verso il terzo mostro che stava arrivando. Braudo impegnato a dare gli ordini, non ha fatto un grande attacco, ma la guardia Nicklaus è riuscito a colpire il terzo mostro, il quale si gira e si dirige verso di loro, mentre le altre due guardie arrivano da lontano e non sembra che riescano a raggiungerli… per il momento.

Il quarto mostro rimane più indietro.

Il secondo mostro, quello con i pugnali rotanti a mo’ di corona, attacca il più vicino a lui: Fiona-Laura. Andrew applica la protezione su Fiona, proteggendola con lo scudo, e quindi il mostro manca la barbara.
Fab evitando i pugnali volanti si lancia ad attaccare il quarto xorn, quello che aveva attaccato Fiona. Lo colpisce col primo affondo, ci riprova ma lo manca.

Il mostro che era rimasto un po’ indietro continua a correre verso il gruppo ma è ancora lento e non arriva a ‘sto giro.
Morsac si dirige verso il mostro tre, quello rivolto verso le guardie, e lo attacca con la scimitarra.
Piero fa partire un fulgore dell’alba dirigendo un raggio luminoso su ciascuno dei tre. I tre xorn riescono a schivare parzialmente il fulgore dell’alba e vengono feriti marginalmente.

Lorena segue Morsac e attacca, cercando di mordere, ma le possenti mandibole si chiudono di scatto nell’aria. Concentrandosi però riesce a spostare il bagliore lunare sul mostro stesso.

Andrew decide di colpire lo xorn vicino a Fiona e Fab. Lo colpisce e lo ferisce. Mentre lo colpisce si accorge che la spada incantata che sta usando ora taglia molto di più di quella che aveva prima.

Laura prova a far assaggiare la greataxe allo xorn evitando i pugnali ma, per evitare i pugnali, liscia di brutto il mostro.

Matteo si gira e cerca di bastonare il mostro già impegnato con paladino e barbara, ma lo manca. Si concentra, spende un punto di Ki, e cerca di prenderlo a pugni, ma nel tentativo di evitare di ferirsi coi pugnali, finisce per accarezzare gentilmente il mostro, che lo ringrazia per l’affetto ma non subisce alcun danno, né fisico né emotivo.

Muscy cerca di colpire lo stesso xorn con un Eldritch blast ma anche lui lo manca.
Attaccato da più parti, lo xorn cerca di nuovo di colpire Fiona ma Andrew è nuovamente pronto a difenderla con lo scudo. Il mostro, essendo grosso di stazza ma non di cervello, non si ricorda la fine di sto film e si ritrova a prendere il nulla per la seconda volta. Dimostrando di non aver imparato una mazza.

Il mostro numero tre, che si stava dirigendo verso le guardie, si ferma e attacca Lorena, che schiva l’attacco e il tripede rimane con un pugno di mosche.

Fabrizio cerca di evitare i pugnali di nuovo e ce la fa, riprova a colpire con le sue short swords e, nonostante le spade siano due, riesce a non andare a segno con nessuna delle due.
Il mostro più lontano si avvia in direzione di Lorena e Morsac e attacca Morsac, ma l’armatura protegge il guerriero. Per reazione Morsac lo piglia a scimitarrate, facendogli un taglietto piccolo ma fastidioso.

Una guardia va ad aiutare Morsac ma, per rimanere all’altezza delle prestazioni del resto del gruppo, manca il bersaglio. Il tenente Braudo attacca il mostro impegnato con Morsac ma anche lui manca, perché alla scuola di polizia all’esame di “colpisci e fai male” aveva passato solo la teoria ma non la pratica.

Fab sparisce improvvisamente, lasciando il gruppo a chiedersi se sia davvero un glitch del sistema o una furbissima tattica sviluppata dal ladro per darsela a gambe quando la situazione si scalda.

Morsac riattacca lo xorn davanti a sé e stavolta riesce a passare la sua pelle corazzata.

Piero lancia un dardo uno e trino su il mostro circondato da buona parte del gruppo facendolo sanguinare talmente tanto che lo fa piangere.

Lorena continua a tirare mozziconi sul mostro impegnato da lei, quello che sta illuminando con il raggio di luna. E per non rischiare di creare nelle guardie un complesso di inferiorità lo liscia.

Andrew fa attenzione ai coltelli ma un pugnale gli sfiora un braccio facendogli una piccola ferita. Nonostante ciò, cerca di affettare il mostro che sta cominciando a barcollare, ma, imitando Lorena, non gli va neanche vicino. Si concentra ed usa la sua ispirazione per confermare che mancarlo era proprio la sua intenzione: lo liscia di nuovo.

Fiona cerca di colpire il mostro ma si piglia una pugnalata dai pugnali rotanti e manca il mostro. Cornuta e mazziata.

Matteo cerca di attaccare anche lui, evita i pugnali e bastona il mostro lasciandolo molto provato. Non contento gli tira un pugno e lo uccide.

Muscy si concentra allora per spostare i pugnali volanti sul mostro impegnato a lottare con Morsac.
Il mostro impegnato con Lorena la ferisce con un artiglio, facendole parecchio male, ma mentre attacca il mostro si piglia anche i danni dal raggio lunare della druida e rimane ferito.

Lo xorn impegnato con Morsac e Braudo viene raggiunto anche da Gerry la guardia, che non fa in tempo ad unirsi al combattimento che si prende subito una bella artigliata di benvenuto. Avendo tre gambe cerca di tirargli anche un calcio, che colpisce perfettamente gli stinchi del militare che si accascia urlando “falloooo”, ma l’arbitro non ha visto e la moviola era spenta.

L’altra guardia, Foster, arriva e va ad aiutare Morsac e tenta di colpire il mostro con una mazza ma, che lo diciamo a fare, lo manca.
L’altra guardia, Nicklaus, a supporto di Lorena attacca a sua volta il mostro illuminato dal raggio di luna e… vabbè è inutile specificarlo… LO MANCA!

Morsac attacca il mostro impegnato con lui e lo lascia ferito e sanguinante.

Piero rilancia un incantesimo di raggio rovente sullo stesso xorn. I primi due raggi miracolosamente colpiscono e lo bruciacchiano per bene.

Lorena si concentra e cerca di lasciare attivo il raggio di luna, ci riesce. Attacca poi il mostro numero due approfittando anche del supporto delle due guardie, e finalmente riesce ad affondare le sue zanne in una gamba.

Andrew si fionda a supportare Lorena, che con la coda dell’occhio lo vede arrivare e sposta il cono di luce per permettergli di colpire. Il paladino però si emoziona e manca il mostro.

È ormai evidente che il gruppo stia cercando di uccidere i mostri a colpi d’aria, il raffreddore ha funzionato per i nativi americani, nulla vieta di provare la stessa tattica con gli xorn.

Laura si lancia ad aiutare Morsac, schiva i pugnali e finalmente colpisce il mostro, lasciandolo in condizioni critiche.

Un coro di alleluia si diffonde nell’aria.

Il monaco decide di prendere a bastonate il mostro numero due ma l’idea del raffreddore gli piace di più e quindi muove un sacco d’aria intorno al tripede. Vedendo che il mostro non porta la sciarpa, opta per esposizione accelerata ai colpi d’aria. Facendo partire quello che a occhi inesperti potrebbe apparire come un colpo di karate, ma in realtà è un’antica tecnica orientale sviluppata per rinfrescare l’aria nei caldi ed afosi pomeriggi estivi. Intorno al mostro sembra abbiano acceso un ventilatore, e lo xorn ne approfitta per provare la sua posa alla Marilyn Monroe sulla grata.

Muscy controllando il cubo di pugnali ferisce il mostro impegnato con Morsac e Laura e per essere sicuro gli tira contro anche un Eldricht Blast.

Il raggio di luna continua a fare male allo xorn “di Lorena”, che se la prende con la guardia. Andrew protegge la guardia con lo scudo. Il mostro fallisce ogni tentativo di attacco.

La guardia vicino a Morsac attacca e finalmente riesce a piazzare una mazzata ben tirata, che pone fine alla vita del mostro che sparisce poco dopo.

Morsac si gira e si dirige verso il mostro rimasto, Lorena lo vede, sposta il raggio lunare, Morsac attacca e colpisce.

Piero lancia di nuovo il raggio uno e trino e, con due raggi su tre, lo piglia. Lo ustiona per bene ma non lo uccide.

Lorena colpisce a sua volta l’ultimo xorn, lasciandolo con un piede nella fossa, ma di piedi ne ha tre quindi siamo ancora lontani dal vederlo morto.

Il Paladino tenta di colpire il mostro, detto Marilyn, ma visto che ha una grossa passione per le bionde, si distrae, dimentica di colpire e rimane ad applaudire per la performance.

Fiona, a cui i sex symbols non hanno mai fatto effetto, si dirige verso il numero due, ma deve ammettere che Marilyn è un’icona del cinema e così, nonostante si ispiri, si emoziona e si unisce al paladino nell’applauso. Il mostro ringrazia ma ovviamente, a parte un incremento dell’ego, non subisce nient’altro.

È il turno del monaco che, in quanto monaco, è ben addestrato a non farsi distrarre dai desideri della carne: questi trucchetti da quattro soldi non hanno alcun effetto su di lui. Ovviamente si sbaglia e il tentativo di accoppare Marilyn-treppiede-due finisce con il mostro che muove sapientemente l’anca evitando il bastone e Matteo che grida “bravoooo, bis, bis”.

Muscy, per non essere da meno, decide di mancare il bersaglio con un Eldricht Blast.

Il mostro, a cui la fama ha dato alla testa, si espone maggiormente al raggio di luna creato da Lorena, scambiandolo per una luce di scena e, come la diva americana, si spegne sotto il riflettore.
Si vocifera sia stato un suicidio, Braudo dichiara che lui non centra nulla, ma l’unica certezza è che in un modo o nell’altro i mostri sono stati sconfitti.

Braudo per depistare i gossip su una relazione illecita fra lui e il trepiede-Marilyn, si gira verso i nostri eroi e afferma “ma che bravi, vi proporrò per un’onorificenza”, poi si volta verso la cripta mentre tutti tossiscono imbarazzati.

“Sarebbe forse una buona idea andare a controllare se ce ne sono altri lì dentro” aggiunge, ma una coltre di imbarazzo ha ormai avvolto le fila dei combattenti. Unici immuni le guardie che, anche se ridotti male, sono ancora in vita.

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