L'angolo di Giovanni Binando » Umorismo

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Biancaneve

 C'era una volta una giovane ragazza di nome Biancaneve che viveva in un castello assieme alla regina (che era anche la sua matrigna).

 Sin da piccola, Biancaneve era sempre stata una bambina difficile ed aveva portato un sacco di dispiaceri alla sua famiglia, fino a far morire la sua vera madre di crepacuore.

 Nonostante fosse stata mandata a studiare in collegio dalle orsoline, Biancaneve era venuta su un molto poco seria, anzi potremmo dire che era una tipica ninfomane.

 A diciassette anni, durante le vacanze estive, era riuscita ad adescare gran parte dell'esercito: circa cento fanti, venti cavalieri ed altrettanti cavalli.

 Oltre a cio' era anche molto vanitosa ed era addirittura andata a minacciare lo specchio magico della sua matrigna.

 "Da adesso in poi devi dire a chiunque che la piu' bella del reame e' senza ombra di dubbio Biancaneve! Se non lo farai verro' qui armata di mattoni e ti ridurro' in mille pezzi! ... ed e' inutile tirare in ballo la storia dei sette anni di disgrazie, che quella vale solo per gli specchi normali e non per quelli fatati!".

 La povera matrigna scopri' ben presto che lo specchio magico era diventato inutilizzabile, in quanto si rifiutava di rispondere a qualsiasi domanda che non concernesse la bellezza della pestifera figliastra.

 Fu un dramma, visto che naturalmente era appena scaduta la garanzia e chiamare un tecnico per far riparare lo specchio magico prosciugo' le casse reali, le tasse dovettero essere aumentate e lo scontento dilago' tra la popolazione.

 Un bel giorno arrivo' in citta' un circo.

 In questo circo lavoravano sette nanetti, con i nomi talmente stupidi che non oso elencare.

 Anzi, no, eccoli: Dino, Gino, Lino, Mino, Nino, Pino, Tino.

 Biancaneve si reco' subito al circo per verificare se fosse vera quella voce che sosteneva che i nani erano i piu' dotati della virtu', di tutte le virtu' la piu' indecente.

 Era vero! La nostra eroina decise quindi di assumere i nani a corte in pianta stabile, con la gioia della regina, che almeno non avrebbe piu' avuto problemi con l'esercito, che arrivava sempre alle battaglie un po' spompato!

 Certo che comunque bisognava trovare una copertura per questa promiscuita', per preservare almeno le apparenze.

 La soluzione fu presto individuata: fu combinato il matrimonio fra Biancaneve ed il principe Azzurro, che, come tutti potete immaginare da come si vestiva, sempre con quella ridicola calzamaglia, era finocchio.

 Azzurro sposo' con gioia Biancaneve, visto che in questo modo avrebbe potuto tranquillamente continuare a coltivare il suo vizietto indisturbato!

 Questa storia non ha una morale (anzi, direi che non ha neanche UN morale!), pero' almeno potremmo dire che vissero tutti felici e contenti, a modo loro.

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