L'angolo di Giovanni Binando » Umorismo

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Il brutto anatroccolo

 C'era una volta una famiglia di anatre che viveva in una fattoria. Era il giorno tanto atteso della schiusura delle uova e papà e mamma anatra erano ansiosissimi.

 Dopo una lunga covata ecco che ad uno ad uno uscirono dalle uova sette piccoli, bellissimi anatroccoli, ma ... un uovo stava faticando a schiudersi!

 I due genitori si diedero più volte il cambio nella cova, provarono anche con una termocoperta e con il forno a microonde.

 Poi, dopo un'attesa che parve interminabile, ecco che l'uovo si aprì e vomitò fuori l'anatroccolo più brutto che si fosse mai visto, tanto che papà anatra guardò mamma anatra e le disse:

 "Puttana!"

 Una scenata! Lui urlava, lei piangeva; alcuni vicini, accorsi per assistere al lieto evento inorridirono, altri fecero commenti molto pesanti, altri ancora risero!

 Il povero brutto anatroccolo pensò:

 "Cominciamo bene!"

 Nonostante tutto la mamma è sempre la mamma, quindi l'anatra decise di allevare anche lo sgorbio e lo portò con sè con tutti gli altri anatroccoli per insegnare loro tutte le cose che ne avrebbero fatto anatre grandi e forti come papà.

 Purtroppo, alla prima lezione di nuoto, il brutto anatroccolo diede di nuovo spettacolo, tuffandosi in acqua e rischiando immediatamente di annegare.

 Fu salvato per miracolo ma ormai aveva perso il rispetto dei fratellini, che incominciarono a prenderlo per il sedere, a non farlo giocare con loro ed alla fine gli regalarono un umiliante salvagente a forma di papero.

 A quel punto la mamma stessa gli consigliò di cambiare aria almeno per un pò ed il brutto anatroccolo si avviò mestamente nel bosco.

 Qui visse in mezzo ai pericoli, lottò duramente contro le avversità della natura, crebbe e maturò.

 Un bel giorno, specchiandosi in una pozza d'acqua dove stava per bere, si accorse che in realtà lui non era un anatra.

 "Sono diventato un cigno !" esclamò.

 E corse, corse a perdifiato, finchè non ritrovò la sua fattoria.

 "Mamma, mamma ! Guarda, sono diventato un cigno !"

 La mamma riconobbe subito il brutto anatroccolo:

 "Sei sempre stato stupido, ma adesso hai superato te stesso! Non vedi che sei un tacchino ?"

 "Un tacchino ?"

 "Sì, e anche bello grasso !" disse una voce alle sue spalle.

 Il brutto anatroccolo sentì due robuste mani afferrarlo per il collo.

 "Addio, figlio mio ! E buon Natale!"

 Morale: a Natale sono tutti più buoni!

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