L'angolo di Giovanni Binando » Umorismo

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Alì Babà

 C'era una volta un gruppo di briganti molto abili e malvagi enormemente grassi che erano noti come i 40 lardoni.

 Essi erano temuti ovunque perchè, oltre a derubare la gente di ori, gioielli e denaro, svuotavano anche la dispensa delle loro vittime e le riducevano alla fame.

 Un giorno stavano tornando alla loro base segreta: una grotta scavata nel fianco di una montagna con un enorme masso comandato a distanza elettronicamente.

 Si trattava di un ottimo rifugio, che era stato progettato nientemeno che da Diabolik appositamente per loro.

 Mentre entravano però non si accorsero di essere stati visti da un ragazzino, un tale Alì Babà.

 Alì ideò un piano: avrebbe aspettato che i briganti fossero ripartiti per una delle loro scorrerie, sarebbe entrato nel loro covo e si sarebbe impossessato dei loro tesori.

 Aspettò a lungo, fino a quando il grande masso si riaprì ed i banditi ciccioni uscirono al galoppo; subito dopo il passaggio si richiuse dietro di loro.

 Alì Babà si avvicinò quatto quatto, quindi esaminò il passaggio segreto ma non trovò nessuna serratura.

 Provò allora a spingere, a tirare, a prendere il masso a calci, a bestemmiare, urlare, disperarsi, supplicare, pregare, cantare, dire, fare, baciare, lettera e testamento!

 Niente! Il masso era inamovibile.

 Stava ormai per rinunciare, quando improvvisamente gli venne in mente una brillante idea: provare a dire la famosa parola chiave "Apriti SESAMO !".

 Non funzionò: bisognava avere il telecomando per aprirlo.

 Decise allora di tentare un'ultima carta, tornò a casa, prese il suo bazooka, tornò ed aprì il fuoco contro il masso.

 Con un terrobile boato, il masso si frantumò in mille pezzi e l'ingresso del covo era adesso perfettamente accessibile.

 Sgomberate le macerie, Alì Babà entrò nel covo.

 Era una enorme grotta, dove stavano ammassati ovunque tesori di ogni tipo: Montagne di monete, mucchi di tappeti preziosi, scrigni pieni di gioielli e di pietre preziose, sacchi pieni di titoli del Tesoro ed azioni al portatore, fusti di petrolio, dispense piene di tartufi, scaffali carichi di champagne e cognac d'annata, una libreria con i primi cento numeri originali perfettamente conservati di Tex Willer, e poi ancora francobolli, swatches, e chi più ne ha più ne metta!

 Preso dall'entusiasmo, incominciò a correre in lungo ed in largo per la grotta, schiamazzando, ridendo e ballando, riempiendo sacchi ed ammucchiandoli.

 Purtroppo i 40 lardoni tornarono troppo presto, lo videro e lo catturarono.

 Visti i danni causati dal ragazzino, essi ci rimasero molto male, quindi lo presero e lo incatenarono ad una colonna.

 Decisero quindi di costringerlo a cucinare per loro, per ripagare il costo delle riparazioni dell'ingresso segreto blindato, per tutti gli anni a venire.

 E vissero felici e contenti (tutti tranne ovviamente Alì Babà).

 

 Morale: rubare ai ladri non è peccato, ma è pericoloso.

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